Continua la riorganizzazione dei due gruppi che, all'apice della crisi del mattone due anni fa, erano stati indicati come i grandi malati dell'immobiliare quotato a Piazza Affari: cioè Risanamento e Aedes Ord.
Si sono infatti tenute ieri le assemblee delle due società con qualche novità a livello manageriale e qualche piccola limatura nelle quote di alcuni azionisti. In una giornata di Borsa con bassi volumi entrambe le società sono state tra le più reattive del listino: con un balzo del 14,6% per Aedes e di oltre il 12% per Risanamento.

Per quest'ultima la maggiore novità, a livello di board, è stata ufficializzata con le dimissioni del presidente Vincenzo Mariconda, che aveva accompagnato la società nel difficile percorso di uscita dalla procedura concordata con il Tribunale di Milano nel 2009. Al suo posto è stato nominato Daniele Discepolo, già nel Cda della società. All'assemblea di Risanamento è stato presentato il bilancio consolidato 2011. La società resta in rosso a livello di risultato netto (per 75,5 milioni di euro), evidenziando un miglioramento rispetto al 2010 (quando le perdite erano per 83,2 milioni) grazie agli effetti della riduzione dell'indebitamento e alle iniziative di contenimento dei costi. È invece andata meglio a livello di risultato operativo, positivo per 21 milioni, rispetto alla perdita di 13,5 milioni dell'esercizio precedente.

Gli occhi degli addetti ai lavori restano puntati sulla vendita dell'area Santa Giulia a Milano, da anni uno dei nodi da sciogliere per Risanamento: le trattative intavolate non sono finora andate a buon fine. Secondo quanto spiegato dall'Ad di Risanamento, Claudio Calabi, starebbero continuando i contatti con la cordata del manager Stefano Stroppiana per rilevare l'area, anche se a dicembre è scaduta l'esclusiva. Sul fronte Aedes è stato invece confermato l'addio di Filippo Carbonari, l'Ad arrivato un anno fa con un mandato annuale per trasformare Aedes in property company. Nel consiglio del 2 maggio verrà nominato il nuovo capoazienda. Probabile l'arrivo di Giuseppe Roveda, già nel Cda. Piccoli assestamenti ci sono stati a livello di soci di Aedes: Leo Fund ha raddoppiato la quota (dal 2,09% al 4,5%), mentre l'azionista di riferimento, Amenduni, ha limato la quota dal 35,3% al 35,6 per cento.