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Questo articolo è stato pubblicato il 04 maggio 2012 alle ore 16:22.

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Il 18 maggio Facebook farà il suo debutto al Nasdaq con il simbolo FB. Il prezzo oscillerà tra 28 e 35 dollari. Tradotto in fantamiliardi l'offerta pubblica di vendita potrebbe portare quindi la valutazione complessiva della società tra i 77 e i 96 miliardi di dollari. Gli attuali azionisti metteranno in vendita 337,4 milioni di azioni (che diventerà il flottante della società scambiato in Borsa). Al prezzo di 35 dollari incasserebbero 11,8 miliardi. Ma il social network, in caso di alte richieste, è pronto ad alzare la quota di azioni in vendita attraverso il meccanismo dell' "overallotment". Per questo motivo gli azionisti di Facebook potrebbero ricevere sin da subito fino a 13,6 miliardi di dollari, superando la quota di 1,9 raccolta da Google nel 2004.

E poi gli attuali proprietari manterranno anche una quota delle azioni che finiranno sul mercato e ne rispecchieranno il valore, fra eventuali alti e bassi, attribuito dagli investitori in base alla legge della domanda e dell'offerta.

Una cosa è certa: mentre gli investitori che proveranno ad acquistare i titoli del social network più popolare del web con circa 1 miliardo di utenti, accetteranno i rischi derivanti dall'esposizione nel mercato azionario (a tal proposito si segnalano luci e ombre nell'andamento delle net stocks quotate negli ultimi 12 mesi con l'esempio incoraggiante di Linkedin ma l'andamento negativo di RenRen) i vecchi azionisti (quelli che detengono titoli prima dello sbarco in Borsa) diventeranno automaticamente milionari. Fra due settimane.

Tra questi, con una quota del 28,2% e 533,8 milioni di azioni, il fondatore Mark Zuckerberg incasserà 1,1 miliardi cedendo in sede di Ipo 30,2 milioni di azioni. La restante quota di 503 milioni di azioni varrebbe altri 17,6 miliardi a 35 dollari, il prezzo più alto previsto nella forchetta del collocamento.

Al di là di come andrà Facebook in Borsa la monetizzazione dello sbarco sul Nasdaq farà felice anche Bono, leader degli U2 che possiede l'1,5% delle azioni del social network tramite il fondo di investimento Elevation Partner. Tra gli altri azionisti - secondo quanto riporta il sito whoownsfacebook.com - che sorrideranno già dal 18 maggio, c'è una nutrita schiera di giovani (l'elenco completo degli azionisti Facebook).

Da Dustin Moskovitz (che detiene il 7,6% di Facebook), il 27enne co-fondatore di Facebook insieme a Mark Zuckerberg, Eduardo Saverin (29 anni e una quota del 4%) e Chris Hughes (28 anni e una fetta dell'1%). Si tratta del gruppo di studenti che diedero vita al sito nella loro stanza di un dormitorio di Harvard nel febbraio del 2004, inizialmente sotto il dominio thefacebook.com.

Dopodiché c'è stato l'ingresso in Facebook di Sean Parker, ex fondatore di Napster. Il 32enne di San Francisco detiene il 4% del social network, il 4% di 96 miliardi di dollari se Facebook sarà collocato al prezzo di 35 dollari. Tra monetizzazione istantanea e azioni in portafoglio un controvalore di 3,84 miliardi.

Tra gli altri che certamente diventeranno paperoni fra due settimane anche Peter Thiel (44 anni, con in mano il 2,5% di Facebook) e Sheryl Sandberg (che ha in mano 1,9 milioni di azioni Facebook), prelevata a Google da Zuckerberg. E poi c'è anche Matt Cohler, 34 anni e lo 0,8% del capitale della fantamiliardaria Facebook, assunto nel 2005.

Futuro da milonario anche per Adam D'Angelo (27 anni di Palo Alto e lo 0,8% del capitale di Facebook). Amico di Zuckerberg, D'Angelo è stato il primo a sviluppare una "app" per Facebook, chiamata Wirehog. Nel 2009 ha lasciato l'azienda per lanciarsi nel progetto Quora, un database organizzato dall'incrocio di domande e risposte degli utenti.

Nella lista dei paperoni di Facebook anche Marc Andreessen (41enne con lo 0,25% del capitale) co-fondatore di Netscape. Proprio da Netscape è partita la storia di Internet, con Facebook il presente e, chissà, il futuro.

www.twitter.com/vitolops

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