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Questo articolo è stato pubblicato il 08 maggio 2012 alle ore 06:42.

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Elisabetta II paladina degli azionisti sul piede di guerra: uno scenario implausibile che peró diventerà realtà domani, quando la Regina nel discorso annuale al Parlamento presenterà il programma del Governo.

Tra le nuove iniziative della coalizione al potere a Londra ci saranno infatti misure per limitare le retribuzioni dei dirigenti di banche e aziende: in particolare, agli azionisti verranno concessi nuovi poteri vincolanti di votare contro gli stipendi e i bonus ritenuti eccessivi.
Le nuove misure sono state proposte e sostenute dal ministro del Business, il liberaldemocratico Vince Cable, che però secondo indiscrezioni della vigilia ha dovuto rinunciare a imporre una maggioranza del 75% dei voti per l'approvazione dei pacchetti retributivi dei dirigenti. Le aziende sono riuscite a bloccare in extremis una riforma che, secondo loro, avrebbe concesso troppo potere agli azionisti e reso difficile assumere persone di talento.
La decisione del Governo di schierarsi dalla parte degli azionisti e introdurre voti vincolanti risponde a un chiaro segnale di rabbia espresso dagli azionisti negli ultimi tempi in alcune assemblee «infuocate».

La settimana scorsa oltre metà degli azionisti di Aviva, la maggiore compagnia di assicurazioni britannica, aveva votato contro le decisioni prese dalla Remuneration Committee del gruppo, nonostante l'offerta «spontanea» del Ceo di rinunciare al previsto aumento di stipendio. Se le riforme che la Regina annuncerà domani fossero state già in vigore, i pacchetti dei dirigenti Aviva avrebbero dovuto essere rivisti e ridimensionati.
La settimana scorsa un terzo degli azionisti Barclayssi era rifiutato di approvare il pacchetto da oltre 17 milioni di sterline concesso al Ceo Bob Diamond, mentre voti di protesta sono stati registrati anche a Premier Foods, AstraZeneca, Xstrata e Trinity Mirror. Il trend non riguarda solo la Gran Bretagna, come hanno dimostrato le nette posizioni prese dagli azionisti di Citigroup, Credit Suisse e Ubs.

La rivolta degli azionisti continuerà questa settimana. Oggi durante l'assemblea della società di scommesse William Hill è dato per scontato un voto contrario al pacchetto concesso all'amministratore delegato Ralph Topping, che prevede un bonus di 1,2 milioni di sterline e un aumento dello stipendio dell'8,3 per cento. Domani invece sará la volta dell'assemblea Unilever, dove si leveranno molte voci contrarie all'aumento del 6% dello stipendio ottenuto dal Ceo Paul Polman.

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