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Questo articolo è stato pubblicato il 23 maggio 2012 alle ore 19:14.

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Il gruppo di lavoro dell'Eurozona, che prepara il lavoro dell'Eurogruppo a livello tecnico, ha concordato che ogni paese membro dell'unione monetaria dovrebbe preparare un piano di intervento per fronteggiare le conseguenze di una eventuale uscita della Grecia dall'Eurozona. Lo hanno indicato fonti dell'Eurozona a Reuters.

La smentita di Atene
Il ministero delle finanze greco ha subito smentito la notizia secondo cui nella teleconferenza dello Euro Working Group di lunedì scorso «é stato concordato che ogni paese dovrebbe preparare piani di emergenza per le conseguenze potenziali di una uscita della Repubblica Ellenica dall'unione monetaria». Tali notizie «non solo sono false ma nascondono gli sforzi della Grecia per fronteggiare le sfide in questo periodo critico».

La conferma del ministro delle Finanze belga
I piani di contingenza per un'uscita della Grecia dall'euro esistono ed è «irresponsabile» affermare il contrario. Ad affermarlo è il ministro delle Finanze belga, Steven Vanackere, a Bruxelles per il vertice Ue informale sulla crisi. Dopo la girandola di conferme e smentite ufficiose susseguitesi nelle scorse ore, le esternazioni sul tema dei membri dell'Eurogruppo non stanno però aiutando a fare chiarezza.

Dracme o G-Euro?
Nonostante la smentita di Atene, quindi, nelle ore che precedono il vertice informale di Bruxelles, non sembra più in discussione la possibilitá per la Grecia di uscita dall'Eurozona, ma piuttosto i tempi e le modalitá. La notizia trapelata da Bruxelles sui piani che ogni paese dovrebbe preparare per gestire un addio di Atene alla moneta unica si accompagna a quella, riferiti dal settimanale tedesco 'Die Zeit', secondo cui anche la Bce starebbe predisponendo un proprio progetto, attraverso un gruppo di crisi, per affrontare lo scenario post-voto. Un team simile a quello giá predisposto dalla Bundesbank e che, forse non a caso, è guidato da Joerg Asmussen, direttore esecutivo dell'Eurotower, ma anche uno dei rappresentanti tedeschi della Bce più inflessibili sul tema del rigore e dell'austeritá.

Le iniziative delle singole banche
Ma le voci in arrivo da tutta Europa riferiscono anche di iniziative delle singole banche per non essere travolte dalle conseguenze di un crollo della Grecia. Una fra le proposte più singolari (ma anche più concreta di quanto possa sembrare) è quella avanzata da Thomas Mayer, senior advisor di Deutsche Bank, che ha ipotizzato la creazione in Grecia di un duale di monete: euro e G-euro, quest'ultime una specie di cambiali con cui lo Stato ellenico potrebbe pagare parte degli stipendi pubblici.

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