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Questo articolo è stato pubblicato il 30 maggio 2012 alle ore 19:59.

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Il consiglio di amministrazione di Eni ha approvato oggi la cessione a Cassa depositi e prestiti (Cdp) di una partecipazione del 30% meno un'azione nel capitale votante di Snam. Lo afferma una nota nella quale si precisa che Eni e Cdp hanno raggiunto un accordo preliminare che prevede un prezzo fisso per azione Snam pari a 3,47 euro per un corrispettivo totale di circa 3,517 miliardi, che verrà pagato da Cdp in tre tranche. Il closing dell'operazione é previsto entro la fine del 2012.

Il cda Eni ha preso delle disposizioni contenute del Dpcm che prevedono la cessione della quota residua detenuta successivamente alla cessione di Cdp, mediante procedure di vendita trasparenti e non discriminatorie rivolte al pubblico dei risparmiatori e degli investitoti istituzionali.

Eni: politica dei dividendi confermata
«La politica di dividendi di Eni per il 2012, a fronte di questa operazione - ha precisato l'amministratore delegato, Paolo Scaroni in conference call - é confermata e l'Eni potrà vendere la quota residua di Snam senza limiti di tempo». Oggi Eni detiene il 52% di Snam. «La nuova Eni - ha aggiunto Scaroni - sarà più forte di quanto é oggi».

Scaroni: già grande interessa per la quota residua di Snam
L'Eni ha già ricevuto molte offerte «non sollecitate» per la quota residua di Snam che, dopo la cessione del 30% alla Cdp, il gruppo dovrà mettere sul mercato. Lo ha annunciato l'ad, Paolo Scaroni, nel corso di una conference call con gli analisti, spiegando per la vendita non ci sono limiti di tempo. «Abbiamo già ricevuto un numero di manifestazioni interesse non sollecitate per acquisire quote di Snam. C'è un grande interesse - ha detto - Snam è quasi un bond, si acquista per la solidità del dividendo».

Operazione "sostenibilie" per Cdp
L'acquisto del 30% di Snam meno un'azione da parte di Cdp «é compatibile con la struttura patrimoniale, reddituale e finanziaria» di Cassa depositi e prestiti, informa una nota, e «non sottrarrà risorse all'attività ordinaria» della società di via Goito che «conferma i propri target di piano industriale triennale». L'acquisizione da parte di Cdp del ruolo di azionista di riferimento di Snam «garantirà l'implementazione e l'ulteriore sviluppo dei piani di investimento del gruppo Snam in Italia e in Europa e la tutela delle caratteristiche di servizio di pubblica utilità» delle attività del gruppo. «Con Snam - aggiunge la nota - Cdp rafforza il suo ruolo di supporto alla crescita del Paese, che si realizza anche nel finanziamento dell'ammodernamento e dello sviluppo delle grandi reti infrastrutturali strategiche».

Parare favorevole dell'Autorità per l'energia
In giornata è arrivato il parere favorevole dell'Autorità per l'energia allo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri sullo scorporo Eni-Snam. Il parere favorevole riguarda le modalità in cui si conforma Snam al modello «di separazione proprietaria della gestione della rete nazionale di trasporto del gas e assicurare la piena terzietà della medesima società nei confronti di imprese verticalmente integrate operanti nella produzione e nella fornitura di gas naturale e di energia elettrica».

Ora tocca all'Antitrust: Scaroni ottimista
Eni é «ragionevolmente ottimista» sulla possibilità che l'Antitrust dia via libera alla cessione di Snam alla Cdp visto che il quadro é differente rispetto all'operazione Terna. Lo ha detto l'amministratore delegato del Cane a Sei Zampe, Paolo Scaroni. «C'é un ragionevole ottimismo - ha spiegato - sul fatto che l'Antitrust approvi l'operazione, a differenza di quanto fatto con Terna».

La ragione per cui l'orientamento potrebbe essere diverso rispetto alla rete elettrica, secondo Scaroni, «é che Terna fa due attività, trasporto e dispacciamento. Decide quali centrali devono funzionare. E quindi potrebbe teoricamente dare atto ad un fenomeno di discriminazione».
Ma, ha proseguito, «a differenza di Terna, Snam fa solo attività di trasporto di gas che é già di proprietà di qualcuno e quindi non potrebbe mai discriminare operatori. Tanto é vero che non c'é mai stato mai nessun operatore che si é sentito discriminato da Snam».

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