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Questo articolo è stato pubblicato il 07 giugno 2012 alle ore 06:43.

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MILANO
La cessione di Flammarion alla casa editrice francese Gallimard entra in dirittura d'arrivo. Entro la fine della settimana dovrebbe infatti essere raggiunto un primo accordo per la vendita della controllata di Rcs Mediagroup, editore del Corriere della Sera, che dovrebbe dunque venire definito nelle sue linee guida.
Secondo indiscrezioni, il raggiungimento dell'accordo sarebbe stato posticipato dalla fine della scorsa settimana ai prossimi giorni, proprio per definire gli ultimi dettagli dell'intesa. Al lavoro sul dossier è l'advisor Mediobanca, al quale il consiglio di amministrazione di Rcs dello scorso 24 maggio (che ha ratificato la nomina di Pietro Scott Jovane ad amministratore delegato della società editoriale) ha dato il mandato di proseguire il processo di negoziazione del contratto di compravendita. In gara per acquistare Flammarion è rimasto in gara un solo contendente, la casa editrice di proprietà di Antoine Gallimard appunto (l'altro player in gara formato dall'editore Albin Michel e dal fondo Chequers Capital si è invece ritirato). Uno dei nodi resta comunque il prezzo. In avvio, Rcs chiedeva un prezzo per la vendita tra i 250 e i 300 milioni di euro. Ora secondo le indiscrezioni le parti potrebbero essersi accordate per un prezzo vicino ai 220 milioni di euro.
Secondo l'architettura dell'operazione Rcs Mediagroup dovrebbe uscire totalmente dall'azionariato di Flammarion: inoltre dopo la prima fase del riassetto il compratore Gallimard, che nell'operazione è assistita dalla banca transalpina Bnp Paribas, potrebbe aprire il capitale con l'ingresso con una quota di minoranza del fondo sovrano francese Fonds strategique d'investissement (Fsi).
Qualche giorno fa Giampiero Pesenti, numero uno del gruppo Italmobiliare e presidente del patto di sindacato di Rcs, aveva spiegato che in questo momento le possibilità per il gruppo editoriale, sotto il peso dell'indebitamento, erano sostanzialmente di due tipi: un aumento di capitale o la cessione della partecipazione in Flammarion, concludendo che quest'ultima opzione era la preferita. Flammarion è stata acquisita da Rcs nel Duemila. In quell'occasione Rcs Libri aveva acquisito il 77% della casa editrice francese Flammarion, quotata alla Borsa di Parigi con una transazione avvenuta a 78,20 euro per azione che corrispondeva a una valutazione complessiva del gruppo Flammarion di 1,02 miliardi di franchi francesi con successiva Opa totalitaria che aveva portato al delisting del titolo dal secondo mercato della Bourse parigina. Flammarion, fondata nel 1876, presente nel settore dell'editoria varia, scolastica e universitaria, nella distribuzione di editori terzi, è inoltre azionista di riferimento della maggiore catena di librerie indipendenti. L'aggregazione con Gallimard potrebbe consentire la nascita di una delle maggiori case editrici del settore in Francia.
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