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Questo articolo è stato pubblicato il 12 giugno 2012 alle ore 20:52.
L'ultima modifica è del 12 giugno 2012 alle ore 17:40.

L'Eurogruppo conferma «fiducia e sostegno» all'Italia e ritiene «totalmente falsa» l'ipotesi evocata dal ministro austriaco delle Finanze Maria Fekter sul fatto che l'Italia potrebbe avere bisogno di ricorrere ad aiuti europei. Lo riferiscono fonti dell'Eurogruppo interpellate dall'Ansa. L'Eurogruppo ha anche definito l'azione del governo Monti «coraggiosa e seria». E in serata il presidente del Consiglio in un'intervista alla Radio tedesca pubblica Ard ha ribadito che «l'Italia anche in futuro non avrà bisogno di aiuti dal fondo europeo salva-stati».
L'Italia non ha bisogno di aiuti europei
Le dichiarazioni televisive di Fekter sull'Italia sono state accolte con disappunto nell'entourage del presidente dell'Eurogruppo, il premier del Lussemburgo Jean-Claude Juncker, dove però si cerca di minimizzarne la portata. «È un problema di comunicazione che riguarda il solo ministro austriaco», hanno riferito le fonti. «Da parte dell'Eurogruppo c'è fiducia e sostegno all'Italia ed è totalmente falsa l'ipotesi di un suo possibile ricorso ad aiuti europei», hanno aggiunto. «Non se n'è mai parlato».
Una gaffe del ministro austriaco
Le fonti, peraltro, ricordano che «non è la prima volta» che il ministro austriaco inciampa in una gaffe comunicativa. Alla riunione informale dell'Eurogruppo a Copenaghen, lo scorso aprile, mandò su tutte le furie lo stesso Juncker che annullò l'abituale conferenza stampa a fine lavori. Incautamente la Fekter, 56 anni, membro dell'Ovp (partito popolare austriaco) aveva "bruciato" le notizie, dandone conto in un briefing con la stampa austriaca. Uno sgarbo di protocollo, anche se molto più lieve di quello compiuto verso l'Italia.
Bce: aumentano i rischi sull'area euro
Negli ultimi due mesi sono emerse «rinnovate pressioni» sui mercati, avverte la Banca centrale europea che mette in guardia da «tre rischi chiave» che minacciano la stabilità finanziaria dell'area euro. E il primo è «un potenziale aggravamento della crisi sui debiti pubblici dei paesi dell'area euro», afferma l'istituzione di Francoforte nel suo ultimo rapporto sulla stabilità finanziaria.
Il secondo grande fattore di rischio sta nella «redditività delle banche - si legge - che può risultare minata dall'indebolimento della crescita economica e associarsi ad aumenti delle perdite su prestiti erogati e sulle attività in portafoglio». Il terzo rischio chiave secondo la Bce riguarda sempre le banche e «un ritmo eccessivo di smobilizzo di attività» (deleveraging) a causa dei bruschi cambiamenti nel modello di business.
La Bce non prevede che la Grecia uscirà dall'Eurozona. Lo ha detto il vice presidente dell'Eurotower, Vitor Constancio. «Noi non stimiamo che la Grecia lascierà l'Eurozona», ha detto Constancio presentando il rapporto semestrale di stabilità finanziaria dell'istituzione monetaria a Francoforte.
Grilli: la situazione resta «difficilissima»
La situazione resta «difficilissima» in italia e in Europa. Questo deve essere chiaro «a tutti». Lo dice il vice ministro dell'economia, Vittorio Grilli, in una lectio magistralis alla Corte dei conti. «A novembre-dicembre la situazione era molto grave - ricorda - la mia sensazione é che questa consapevolezza si sia un po' persa per strada. Le vicende di queste ultime settimane - sottolinea - spero portino a tutti un messaggio importante: la situazione permane difficile, difficilissima, in Europa e anche nel nostro paese».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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