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Questo articolo è stato pubblicato il 20 giugno 2012 alle ore 20:08.
L'ultima modifica è del 20 giugno 2012 alle ore 18:41.

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Il Fomc, il comitato di politica monetaria della Federal Reserve, ha deciso di lasciare invariati i tassi di interesse sui "fed funds" tra lo zero e lo 0,25%, come largamente previsto. La Fed ha anche annunciato un'estensione dell'operazione Twist (vendita di titoli di Stato con scadenza da tre anni in giù e acquisto di titoli a lungo termine con l'effetto di abbassare i tassi sul lungo termine, benchmark per i finanziamenti immobiliari e prestiti) di 267 miliardi entro fine anno.

L'Operation Twist, il programma di stimolo da 400 miliardi di dollari cominciato lo scorso settembre, sarebbe scaduto a giugno.

La conferma della politica monetaria espansiva da parte della Federal Reserve riflette un quadro economico ancora incerto. La Fed infatti ribadisce che «la crescita economica continuerà ad espandersi a ritmi moderati». L'occupazione e la spesa per consumi registra tassi di crescita modesti con la conseguenza che «la discesa della disoccupazione avverrà molto lentamente».

Anche il mercato immobiliare non mostra segnali di inversione di rotta. «Nonostante alcuni miglioramenti - afferma la Fed nel comunicato conclusivo - il settore immobiliare rimane depresso».

Lo stimolo economico, come ha fatto sapere la Banca centrale, è giustificato da «investimenti aziendali che continuano ad aumentare» e dall'inflazione in frenata. La Fed ha inoltre mantenuto stabili anche le attese di inflazione nel lungo periodo. E ha tagliato le stime di crescita el Pil. Nel 2012 dovrebbe salire dell'1,9-2,4%, meno del 2,4-2,9% stimati in aprile. In ribasso anche le stime 2013 e 2014. Il prossimo anno l'economia crescerà del 2,2-2,8% (2,7-3,1% le stime di aprile) e nel 2014 del 3,0-3,5% (3,1-3,6% in aprile).

Deluse le aspettative dei mercati per un Qe3, un terzo round di "quantitative easing" con interventi su bond e titoli legati al mercato immobiliare, che, quattro anni dopo lo scoppio della crisi dei subprime, resta - come si evince dal documento della Fed - il vero "malato" dell'economia Usa.

In reazione il dollaro si lievemente rafforzato sull'euro (cambio euro/dollaro).

www.twitter.com/vitolops

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