MILANO
Non sono bastate le smentite e le precisazioni. L'ipotesi di accordo tra Telecom Italia e la Cdp su un possibile schema di cessione della rete, svelata da Il Sole 24 Ore di ieri e riconfermata da questo giornale, ha messo il turbo al titolo del gruppo telefonico che ha chiuso in rialzo del 7,88% a 0,72 euro, recuperando dai minimi. Vivaci gli scambi sul titolo, per oltre 147 milioni di pezzi, a fronte di una media giornaliera mensile di 126 milioni e dei 74 milioni di titoli passati di mano ieri. Il volume totale scambiato corrisponde allo 0,75% del capitale ordinario dell'ex monopolista.
Tornando all'ipotesi di cessione del network, non si tratta di un piano operativo ma di un'ipotesi da mettere sul tavolo in un incontro tra i top manager di Telecom e della Cassa depositi e prestiti, basata su tre punti principali. Il primo: possibile valorizzazione del network a 12 miliardi che verrebbe conferito dentro Opac, l'operatore di accesso wholesale su rete fissa descritto in un documento interno di Telecom Italia e rivelato da questo giornale il 4 aprile. Il secondo punto: conferimento di Metroweb dentro Opac per un valore di 500 milioni. Il terzo: ingresso in Opac del Fondo strategico italiano, che fa capo alla Cdp, con un aumento di capitale da 3 miliardi.
Il presidente della Cdp, Franco Bassanini, ha smentito categoricamente «che sia stato fissato un incontro con l'amministratore delegato di Telecom Italia Marco Patuano», affermando poi che «la Cdp non è a conoscenza dell'ipotesi di base negoziale indicata dalla stampa». E Telecom nella sua "precisazione" parla invece di «ipotesi destituite di ogni fondamento». Eppure lo stesso Patuano, non più tardi del 15 giugno, in merito al dialogo tra Telecom e Metroweb per la banda ultralarga, aveva dichiarato: «Stiamo andando avanti e con un po' di buona volontà gli spazi di collaborazione si trovano sempre, quando si vogliono trovare. Da parte nostra di sicuro c'è la buona volontà e, come ha detto Bassanini, c'è anche l'interesse della Cassa depositi e prestiti e di Metroweb. Certo, i tempi derivano da molti fattori».
Intanto l'affaire Telecom-Cdp arriva in Parlamento, con un'interrogazione al Governo firmata da tre senatori del Partito democratico: Luigi Zanda, Mauro Agostini e Marco Filippi.
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