Dopo il rally post-vertice, le Borse cercano un rimbalzo più duraturo. Tutte le incognite

Dopo il rally dei listini di venerdì scorso sulla scia dell'accordo al consiglio europeo sulle misure per contrastare la crisi, gli operatori attendono di vedere come le borse si comporteranno nel medio periodo. Già in passato infatti i listini hanno reagito con euforia ad accordi raggiunti in sede europea, salvo poi ritracciare quando i dettagli di quegli stessi accordi mostravano aspetti di debolezza.

È quindi nelle modalità di applicazione del meccanismo anti-spread (fortemente voluto dall'Italia) e della ricapitalizzazione del sistema bancario (come voleva la Spagna) che si giocherà tutto. Se ne discuterà al prossimo vertice dei ministri delle finanze europei in programma per il 9 luglio.

Insomma, anche se a giudizio di molti commentatori quanto ottenuto da Italia e Spagna al vertice è una significativa svolta, quantomeno perché per la prima volta la cancelliera tedesca Angela Merkel ha ceduto terreno sul fronte del rigore, non si può ancora cantar vittoria. Intanto sul fronte del costo del denaro, gli addetti ai lavori scommettono sulla prossimo direttivo della Bce, che potrebbe portare ad un taglio dei tassi di interesse, già ai minimi storici.

Di certo le Borse, soprattutto quelle dei paesi periferici arrivano da un trimestre difficilissimo. Il saldo degli ultimi tre mesi per il listino di Madrid è negativo per 11 punti percentuali, mentre quello della Borsa di Milano mostra un ribasso del 10 per cento. Dai minimi di inizio giugno tuttavia le Borse hanno recuperato terreno. Grazie in primo luogo all'esito delle elezioni in Grecia di metà mese, che hanno scongiurato lo spettro di un'uscita di Atene dall'euro. Poi il rally di venerdì scorso in seguito al vertice europeo ha ulteriormente aiutato la risalita. La performance dell'ultimo mese è positiva per il 13,8% nel caso dell'Ibex35 di Madrid mentre il Ftse Mib di Milano mostra un rialzo mensile del 10,7 per cento.

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