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Questo articolo è stato pubblicato il 03 luglio 2012 alle ore 10:34.

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Fiat acquista una parte della quota Veba e sale al 61,8% della Chrysler. L'azienda torinese ha comunicato al fondo Usa - socio di minoranza della Chrysler - "la volontà di esercitare la sua opzione di acquistare una parte della partecipazione detenuta da Veba nella società americana". In base al contratto del 2009, Fiat ha diritto dal 1° luglio e per 4 anni, a rilevare ogni sei mesi il 3,32% del capitale di Chrysler dal fondo Veba, a un prezzo legato a "un multiplo di mercato (non eccedente il multiplo di Fiat) applicato all'EBITDA di Chrysler degli ultimi quattro trimestri, meno il debito industriale netto".

A seguito del perfezionamento dell'acquisto, atteso nelle prossime settimane, Fiat deterrà il 61,8% del capitale di Chrysler. Veba è un fondo fiduciario, gestito dal sindacato Uaw, che gestisce le prestazioni sanitarie per i pensionati Chrysler. La prossima tranche dell'opzione per Fiat scatterà il 1° gennaio 2013.

L'impatto sui conti.
La decisione di Fiat di esercitare l'opzione di acquisto era già stata preannunciata da Sergio Marchionne nelle scorse settimane; l'operazione conviene anche perché l'esborso atteso per il Lingotto in base ai parametri contrattuali - meno di 200 milioni di euro - è inferiore a quello che Fiat pagherebbe esercitando l'intera opzione sulla quota Veba, prezzo che attualmente ha superato i 5 miliardi di dollari (circa 4 miliardi di euro) per il 41 per cento. L'aumento della quota non cambierà il conto economico Fiat 2012, poiché Chrysler è già consolidata al 100% dal 1° giugno 2011; è però un buon investimento in quanto Chrysler avrà quest'anno risultati nettamente migliori di quelli di Fiat, grazie anche alla ripresa del mercato americano dell'auto. I dati sulle vendite Chrysler nel mese di giugno e nel primo semestre 2012 verranno resi noti oggi.

Le mosse successive.
Sergio Marchionne ha più volte indicato l'obiettivo di salire prima o poi al 100% di Chrysler; l'acquisto della rimanente quota Veba (38,2%) potrà avvenire anche con una trattativa che - ha indicato il manager - non è ancora iniziata. La quotazione di Chrysler in Borsa sembra per ora esclusa, anche se dal 1° gennaio 2013 il Veba avrà diritto di chiedere la registrazione dei titoli in vista di un'Ipo (offerta iniziale).

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