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Questo articolo è stato pubblicato il 03 luglio 2012 alle ore 06:40.

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Al termine di un serrato dibattito, il cda Premafin ha deciso di dare esecuzione all'aumento di capitale riservato a Unipol da 400 milioni, fatte salve le condizioni sospensive di Consob. Al contempo, però, ha deciso di accettare la richiesta del custode giudiziario Alessandro Della Chà, dopo le opportune verifiche sui requisiti per avanzare tale pretesa, di convocare un'assemblea straordinaria, purchè questa abbia all'ordine del giorno la sola revoca dell'iniezione di liquidità. La data non è stata fissata, ma, qualunque sia, per quel giorno Unipol in teoria avrà già preso il controllo della holding. Stessa cosa per quanto riguarda la richiesta di Paolo Ligresti di revoca dell'attuale consiglio di amministrazione.
La decisione è stata assunta a valle di un lungo confronto. Tra i primi a prendere la parola anche il direttore generale Andrea Novarese, che ha sostenuto la validità dell'offerta Unipol.
Come è noto a ciò si è arrivati dopo l'intervento di Paolo Ligresti e quello del custode giudiziario Della Chà. Lo scorso 26 giugno il custode del 20% di Premafin, ha richiesto di convocare una nuova assemblea per procedere al riesame della delibera sull'aumento di capitale da 400 milioni riservato a Unipol e per considerarne un'eventuale revoca. Il custode, che all'assise del 12 giugno non potè votare perchè nominato solo il 21 giugno successivo, ha sostenuto che in quella riunione non sia stata tenuta in debita considerazione l'offerta di Sator e Palladio presentata al consiglio di amministrazione di Fondiara Sai. Nel farlo, ha citato un documento di Vitale & associati, advisor dei fondi di Matteo Arpe e Roberto Meneguzzo.
A fronte di questa prima richiesta ne è arrivata, in rapida successione, una seconda targata Paolo Ligresti. In una dura lettera fatta recapitare al cda di Premafin venerdì scorso, Paolo Ligresti, in quanto titolare di un 10,3% della holding tramite la Limbo, chiedeva l'immediata convocazione di un'assemblea per la revoca del board e la nomina di nuovi rappresentanti. Questo perchè, secondo il figlio dell'Ingegnere, il parere positivo espresso dai membri del cda sull'operazione di integrazione con Bologna sarebbe condizionato dall'ottenimento, come da accordi con Unipol, della manleva. Questo vantaggio, di fatto, secondo Paolo Ligresti avrebbe indotto parte del board a non considerare l'offerta di Sator e Palladio. Una presa di posizione, quella del socio, piuttosto netta che ha portato alle dimissioni di due consiglieri, Geronimo La Russa e Samanta Librio.
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