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Questo articolo è stato pubblicato il 05 luglio 2012 alle ore 14:57.
L'ultima modifica è del 05 luglio 2012 alle ore 13:11.

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Nessuna sorpresa dalla Bce: il Consiglio direttivo della Bce presieduto da Mario Draghi ha deciso di abbassare il tasso di riferimento principale di Eurolandia di 25 punti base portandolo allo 0,75%, minimo storico di sempre. L'intervento della Bce arriva nello stesso giorno in cui anche la Bank of England e la Banca della Cina hanno messo in atto misure di espansione economica.

Quadro peggiorato
Draghi ha indacato che la crescita economica nell'area euro «resta debole» con «elevati livelli di incertezza» che pesano sul clima di fiducia. Un quadro che è peggiorato rispetto a solo un mese fa: «ora vediamo un indebolimento della crescita in tutta l'area euro, compresi i Paesi che prima continuavano a crescere».

La Bce, «non ha cambiato il suo scenario di base sull'andamento dell'economia dell'Eurozona. Al momento vediamo più una stabilizzazione che una caduta, con una graduale e lenta ripresa verso la fine dell'anno».

La Bce sarà «rigorosa e indipendente» nel suo nuovo impegno di supervisore unico del sistema bancario che l'Unione Europea progetta di affidarle nei prossimi mesi. Ha proseguito Draghi ponendo cinque punti per la proposta sulla quale si «aspetta un forte impegno politico» dei leader europei.

La decisione di iniziare il cammino verso l'unione finanziaria, ha detto Draghi, «è stato un passo molto importante» da parte del vertice europeo della scorsa settimana. I leader politici europei, ha sottolineato Draghi, «hanno messo in campo un grande capitale politico in questa decisione e ci aspettiamo che le proposte che saranno avanzate dalla Commissione Ue al riguardo, perché é di sua competenza, in consultazione con il Parlamento europeo e la Bce saranno tanto forti quanto l'impegno politico mostrato dai leader politici, e pensiamo che sarà così».

La situazione «non è» così cattiva come nel 2008, ha tuttavia assicurato Dario secondo cui «non siamo assolutamente a quel punto». Draghi spiega anche che la Bce «non può incanalare i fondi alle banche verso una specifica categoria di aziende, o di risparmiatori. È un'idea sbagliata anche quella di chi dice che la Bce dovrebbe assicurarsi che le banche non comprino titoli del debito pubblico».

Nessuna apertura su Ltro
«Non posso rispondere alle domande» sulle misure non convenzionali decise dalla Bce per sostenere il settore bancario dell'Eurozona» ha detto Draghi rispondendo alle domande su un possibile terzo Ltro (Long term refinancing operation, prestito agevolato alle banche europee). «Abbiamo sempre detto che sono misure temporanee e non prendiamo mai impegni ex ante».

Gli effetti dei due Ltro, le due maxi-aste di rifinanziamento delle banche europee, per Draghi, «non possiamo aspettarci che siano immediati, specialmente considerando la trasmissione dei Ltro in flussi di credito più alti. Ora però sono passati alcuni mesi e possiamo notare che i flussi di credito sono deboli in questo momento e restano deboli». La crescita del credito, «riflette l'attuale situazione critica, una crescente avversione per il rischio e l'aggiustamento in corso nei bilanci dei risparmiatori e delle imprese, che pesano sulla domanda del credito».

Efsf ed Esm appropriati ai rischi
«'Penso che i fondi salva Stati Efsf e Esm sono appropriati rispetto ai rsichi, agli avvenimenti che possiamo prevedere».

La Bank of England annuncia nuovo quantitative easing
La Bank of England lascia i tassi fermi allo 0,5%
ma attua una nuova mossa di espansione monetaria. L'istituto centrale britannico, infatti, ha incrementato il programma di acquisto di asset (principalmente bond) di 50 miliardi di sterline, da 325 a 375 miliardi.

Nuovo taglio dei tassi di interesse in Cina
Dopo la decisione del 7 giugno scorso, oggi la Banca Popolare Cinese ha annunciato una sforbiciata dello 0,25% ai depositi ad un anno (scendono al 3%) e una dello 0,31% al tasso sui prestiti (scendono al 6%). Lo riporta l'agenzia Bloomberg. A sorpresa la Cina ha quindi deciso un nuovo taglio dei tassi di interesse, il secondo nell'arco di un mese, per i timori di rallentamento dell'economia del Dragone.

L'impatto del taglio Bce
L'impatto sull'interbancario del taglio dei tassi deciso oggi dalla Bce dovrebbe essere limitato, secondo quanto indicato dagli analisti, che parlano di un gesto quasi simbolico dell'Eurotower che si schiera così apertamente a favore della crescita economica. L'azzeramento del tasso sui depositi overnight presso la Bce era una mossa che gli esperti ipotizzavano da tempo e dovrebbe servire a disincentivare le banche dal parcheggiare liquidità presso la Bce. I volumi depositati dagli istituti di credito dell'Eurozona sono da tempo elevati e, dopo i record storici toccati subito dopo l'asta a tre anni varata dalla Bce in febbraio, sono saliti martedì a un nuovo massimo da due mesi circa di 806,5 miliardi in concomitanza con lo scadere del periodo di mantenimento delle riserve. Numeri che confermano la scarsa propensione delle banche dell'Eurozona a prestare soldi alle controparti per la crisi di fiducia che sta attraversando l'area dell'euro.

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