LONDRA.
Si aggrava lo scandalo sul Libor pilotato: il Serious Fraud Office (Sfo) britannico ha annunciato ieri l'avvio di un'indagine penale sul fixing del tasso interbancario da parte dei trader di diverse banche, Barclays in testa. E, secondo precise indiscrezioni, in Germania la BaFin, l'autorità di controllo del mercato, ha aperto una istruttoria speciale su Deutsche Bank in merito alla sospetta manipolazione dei tassi interbancari.
Il direttore dell'Sfo David Green ha deciso di accettare formalmente di avviare un'indagine sulla questione Libor e un team specializzato è giá all'opera, ha fatto sapere l'Sfo per sottolineare la gravità e urgenza della questione. Il Dipartimento di Giustizia Usa sta giá conducendo una propria indagine penale sul fixing del Libor. L'inchiesta civile della Financial Services Authority britannica (Fsa) e della Cftc americana, tuttora in corso, ha rivelato che per almeno 5 anni, tra il 2005 e il 2009, alcuni trader di Barclays e di altre banche hanno manipolato i tassi interbancari sia per aumentare i propri profitti o ridurre le perdite sia per minimizzare l'impatto della crisi finanziaria sulla banca agli occhi esterni e tutelarne l'immagine. Settimana scorsa Barclays aveva ammesso le sue responsabilità sul fixing sia del Libor che dell'Euribor e aveva pagato una multa record di 290 milioni di sterline, o 450 milioni di dollari, alle autoritá Usa e britanniche per chiudere la vicenda. Lo scandalo ha portato alle dimissioni con effetto immediato dell'ad Bob Diamond e del chief operating officer Jerry del Missier e all'annuncio da parte del presidente Marcus Agius che sarebbe rimasto solo per gestire la transizione. I 14 trader di Barclays identificati dall'inchiesta come i responsabili principali del fixing potrebbero quindi dover rispondere in tribunale delle loro azioni ed essere condannati a pene detentive. Diamond, nella sua deposizione alla Commissione Tesoro del Parlamento, aveva detto che Barclays non avrebbe fatto nulla per cercare di impedire un'eventuale indagine penale contro «gli individui in questione». «Non dipende da noi, ma certamente non la ostacoleremo in alcun modo», aveva dichiarato il ceo uscente, definendo «riprovevole» il comportamento dei trader sotto accusa.
La prospettiva di condanne penali in aggiunta alla multa e allo scandalo ha gravato sul titolo Barclays, che ieri è arrivato a perdere il 3,8% e ha poi chiuso in calo del 2% a quota 164,75 alla Borsa di Londra. Pesa sulla banca anche la polemica in corso sulla liquidazione di Diamond, che non ha intenzione di rinunciare ai quasi 25 milioni di sterline che secondo lui gli spettano. Il consiglio di amministrazione sta discutendo il da farsi, mentre aumentano le pressioni delle autorità e dell'opinione pubblica ferocemente contrarie a una buonuscita generosa per l'ex ceo. Il Governo britannico, intanto, ha fatto sapere di essere pronto a concedere piú risorse all'Sfo per permettere un'indagine a tutto campo. Il budget dell'ente negli ultimi 5 anni è stato ridotto del 38% a 32 milioni di sterline e l'estate scorsa Richard Alderman, allora direttore dell'Sfo, aveva detto che non avrebbe potuto indagare sul fixing dei tassi interbancari proprio a causa della mancanza di risorse. «Ci assicureremo che l'Sfo abbia tutti i mezzi di cui ha bisogno per condurre un'indagine approfondita e che si possa concludere con delle azioni giudiziarie se possibile», ha dichiarato il sottosegretario al Tesoro Danny Alexander, dicendosi felice della decisione dell'Sfo di procedere. L'indagine penale dell'Sfo verrà condotta quindi in parallelo all'inchiesta parlamentare voluta dal Governo e approvata giovedí dal Parlamento. Il premier David Cameron ha detto di volere un'inchiesta in tempi rapidi sulla manipolazione del Libor per poter proporre riforme legislative ad hoc entro gennaio. Gli esperti legali hanno però avvertito ieri che l'inchiesta parlamentare deve procedere con molta cautela per non interferire con l'indagine penale dell'Sfo.
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