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Questo articolo è stato pubblicato il 13 luglio 2012 alle ore 11:53.

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La scure di Moody's si abbatte sui titoli di Stato italiani ma la Borsa riesce a limitare i danni oscillando da questa mattina attorno alla parità. Se il downgrade di due gradini operato dall'agenzia di rating sui governativi italiani a lungo termine (da A3 a Baa2) aveva inizialmente favorito le vendite (pur contenute) sui titoli bancari, il buon esito dell'asta dei titoli italiani a 3 anni, il cui rendimento è sceso al 4,65%, ha ridato un po' di fiducia agli operatori.

Banche in calo contenuto
Negativi, ma molto limitati, gli effetti del taglio sui titoli delle banche italiane, quelle teoricamente più esposte alla riduzione del merito creditizio. UniCredit attualmente segna un calo dell'1,5%, Intesa Sanpaolo -1,27%, Mps addirittura in positivo dell'1,3%, Ubi -0,17%, Banco Popolare -0,27%, Bpm -0,03%, Mediobanca -0,2%. Cali che risentono solo in parte della decisione di Moody's. «Con tutta probabilità le valutazioni degli istituti italiani hanno già scontato nei giorni scorsi un possibile intervento sul rating sovrano sulla scia dei rumor che circolavano – spiega un broker di una delle principale sale operative italiane – e oggi stanno semplicemente subendo la coda di queste vendite».

Le prospettive
Ora si tratterà di capire cosa succederà nei prossimi giorni ai rating degli istituti stessi. A un taglio del rating sovrano può seguire (ma non è detto) un abbassamento del giudizio anche delle banche del paese. Ad oggi il rating di Moody's su UniCredit e Intesa Sanpaolo è A3 (entrambi con outlook negativo), ultimo gradino della classe di merito "buona". Un abbassamento di due gradini li spingerebbe quindi a Baa2, che comunque è ancora una classe di merito creditizio "sufficiente". Più complessa la situazione di Ubi (Baa2), Banco Popolare, Mps, e Bpm, tutte oggi a Baa3, ultimo gradino della categoria "sufficiente". Se subissero un downgrade di due notches, il giudizio di merito scenderebbe in area Ba,che viene considerata dagli analisti come "parzialmente speculativa".

Chi tiene il punto
A tenere a Piazza Affari sono invece i titoli della moda, con Tod's e Ferragamo vantano guadagni superiori all'1% dopo i realizzi dei giorni scorsi, e gli industriali, soprattutto quelli più orientati all'export: Campari +1,2%, Luxottica +0,98%, Prysmian +1,08%.

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