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Questo articolo è stato pubblicato il 14 luglio 2012 alle ore 08:20.

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LONDRA
Mervyn King si ritrova al centro dello scandalo Libor: la pubblicazione di messaggi privati ha rivelato ieri che il governatore della Banca d'Inghilterra era stato avvertito giá nel giugno 2008 che il sistema di fixing del tasso interbancario non era attendibile e andava riformato. A lanciare l'allarme era stato Timothy Geithner, allora presidente della Federal Reserve Bank e attuale segretario al Tesoro Usa.
Geithner, pare allertato da una "soffiata" di un dipendente di Barclays, aveva proposto a King sei riforme che avrebbero migliorato l'attendibilitá del Libor, tra cui «procedure mirate a prevenire falsificazioni accidentali o intenzionali». Tra le altre misure proposte la scelta a caso delle banche senza rendere noti i costi di finanziamento di ognuna, l'obbligo da parte dei revisori di conti di controllare l'accuratezza dei tassi fissati e l'introduzione di un secondo fixing Libor per il mercato Usa.
King si era trovato del tutto d'accordo con le proposte di Geithner e le aveva girate alla British Bankers' Association (Bba), che si era impegnata ad agire. La BoE ha fatto sapere ieri che la Bba aveva avviato un'indagine sul Libor nel giugno 2008 in seguito a «preoccupazioni sulle difficoltà di fissare il Libor nelle difficili condizioni di mercato di fine 2007 e 2008» e che «sia la Banca che la Fed avevano ricevuto assicurazioni dalla Bba che avrebbero adottato le riforme proposte, adottandole direttamente o avviando una consultazione interna».
King punta quindi il dito contro la Bba, «poco disponibile a cambiare il sistema» e propone che, constatato il fallimento del sistema di autodisciplina, sia la BoE a prendere l'iniziativa su riforme future e a renderle vincolanti con un monitoraggio costante. La preveggenza di Geithner sul tema è giá nota, dato che nell'aprile 2008 aveva convocato altri dirigenti della Fed per un summit dal titolo "Fixing Libor". I messaggi inviati a King e resi noti ieri peró rivelano la volontá dell'attuale responsabile del Tesoro Usa di scendere in campo per riformare il sistema eliminando abusi e distorsioni, mentre il governatore si era limitato a consigliare ed era allora restìo ad intervenire direttamente.
In seguito a un'indagine delle autoritá Usa e britanniche è stato confermato che almeno dodici grandi banche hanno agito di concerto per pilotare a proprio vantaggio il Libor, che é usato come tasso di riferimento per centinaia di migliaia di miliardi di dollari di prodotti finanziari dai mutui ai contratti sui derivati. Barclays è stata l'unica banca per ora ad avere ammesso le responsabilità dei suoi trader nel pilotare i tassi per aumentare i propri profitti o per non dare l'impressione al mercato di avere difficoltà nel finanziarsi.
La banca britannica ha pagato una multa di 290 milioni di sterline per chiudere la vicenda. Il montare dello scandalo sul fixing del Libor ha portato alle dimissioni prima di Marcus Agius, presidente di Barclays, e poi del chief executive Bob Diamond - uscito di scena su esplicita richiesta del Governatore della BoE.
Si prevede intanto che lo scandalo Libor finisca per costare miliardi alle banche coinvolte, tra multe alle autorità, risarcimenti e spese legali. Secondo uno studio di Morgan Stanley il conto totale per i dodici istituti coinvolti potrebbe superare i 22 miliardi di dollari, 14 miliardi dei quali in spese legali. Morgan Stanley calcola che le banche dovranno pagare in media una multa di 400 milioni di dollari a testa ma per alcune la penale potrebbe salire oltre il miliardo. Barclays infatti ha avuto uno 'sconto' per essere stata la prima a collaborare con le autorità. Secondo Nomura invece i costi delle cause non saranno elevati perché molti dei clienti delle banche coinvolte non sono stati danneggiati ma hanno anzi tratto beneficio dalla pratica di abbassare i tassi o "lowballing".
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I COSTI DELLO SCANDALO
290 milioni
La multa a Barclays
La banca britannica Barclays ha pagato una multa di 290 milioni di sterline. È stata l'unica banca per ora ad avere ammesso le responsabilità dei suoi trader nel pilotare i tassi per aumentare i propri profitti o per non dare l'impressione al mercato di avere difficoltà nel finanziarsi.
22 miliardi
Le multe simate
Si prevede che lo scandalo Libor finisca per costare 22 miliardi di dollari alle banche coinvolte, tra multe alle autorità, risarcimenti e spese legali. Uno studio Morgan Stanley calcola che i 12 istituti coinvolti dovranno pagare in media una multa di 400 milioni di dollari a testa.

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