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Questo articolo è stato pubblicato il 24 luglio 2012 alle ore 09:05.

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StMicroelectronics resta in rosso nel secondo trimestre a causa delle perdite nel settore digitale e di quelle della joint venture St-Ericsson nelle telecomunicazioni. La società italo-francese, leader europeo del settore dei semiconduttori, ha chiuso il periodo con un fatturato di 2,15 miliardi di dollari, in rialzo rispetto al primo trimestre 2012 ma inferiore del 16% ai 2,56 miliardi dello stesso periodo 2011; stesso andamento per il margine lordo, risalito al 34% dal 29,6% del primo trimestre ma inferiore al 38,1% di un anno prima.

I conti in dettaglio.
La perdita operativa di gruppo è stata di 207 milioni di dollari contro i 352 del 1° trimestre; un anno fa c'era stato un attivo di 83 milioni. Al netto delle perdite di competenza del partner Ericsson, il rosso è di 75 milioni di dollari. Nell'arco del primo semestre il fatturato è stato di 4,16 miliardi di dollari (contro i 5,1 dello stesso periodo 2011) con un utile netto di 252 milioni rispetto all'attivo di 590 milioni l'anno precedente. La crescita dei ricavi del secondo trimestre 2012 rispetto al primo ha contribuito a ridurre il passivo; il grosso di quest'ultimo arriva dal settore wireless, che comprende i conti di St-Ericsson, la cui situazione è definita "ancora problematica". Sul deterioramento ha fortemente pesato anche il tracollo della posizione competitiva di Nokia, il colosso dei telefonini che fino a un anno fa era il principale cliente di Stm. In perdita anche l'attività nel ramo digitale (che comprende i chip per i decoder tv). Nonostante la gestione abbia bruciato cassa (per 129 milioni di dollari), la posizione finanziaria resta attiva per oltre 1 miliardo di dollari.

Le prospettive.
Sul secondo semestre dell'anno si prevedono due effetti contrastanti: da un lato il rallentamento degli ordini, iniziato verso la fine del secondo trimestre, a causa dell'indebolimento dello scenario economico globale. Dall'altro la svalutazione dell'euro rispetto al dollaro favorisce Stm, che ha buona parte dei costi di produzione in euro ma il grosso dei ricavi della valuta americana.
Il numero uno Carlo Bozotti prevede per il terzo trimestre "una crescita dei ricavi del 2,5% (più o meno 3%) e una progressione del margine lordo su base sequenziale". Per mantenere "la solida posizione finanziaria" l'azienda ha annunciato un taglio del 25% degli investimenti previsti per il 2012.

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