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Questo articolo è stato pubblicato il 31 luglio 2012 alle ore 06:43.
LONDRA. Dal nostro corrispondente
Il Libor s'incammina verso una fine ingloriosa. Il governo britannico di David Cameron ha definito ieri i limti entro quali dovrà operare la commissione incaricata di rivedere il meccanismo di fixing del tasso interbancario. Il compito è stato assegnato a Martin Wheatley alto funzionario di Fsa, l'authority britannica sui servizi finanziari destinata a scogliersi nei prossimi mesi per finire sotto il controllo della Banca d'Inghilterra.
La commissione avrà tempo fino al 10 agosto per pubblicare il documento che conterrà le linee guida per l'indagine conoscitiva. Entro fine settembre dovranno essere presentate al Governo le raccomandazioni, inclusa l'eventuale rilevanza penale su abusi connessi al Libor o ad altri indici di mercato. Raccomandazioni che saranno la base di una futura legge del Governo sui servizi finanziari, ma anche la pietra angolare del nuovo meccanismo di calcolo dei tassi interbancari. «Il Libor - ha precisato Martin Wheatley appena ricevuto formale mandato - è un benchmark alla base di scambi per centinaia di migliaia di miliardi. L'urgenza di riformarlo è evidente e l'indagine analizzerà in maniera analoga altri indici di riferimento».
Il caso intanto monta ancora in Gran Bretagna. Non solo perchè si attendono le azioni legali di parti che si ritengono danneggiate e che, come Il Sole 24 Ore ha anticipato nei giorni scorsi, matureranno in cause vere e proprie entro la fine dell'anno, ma anche per l'emergere di altre ammissioni. È stato il ceo di Royal Bank of Scotland, Stephen Hester, a riconoscere pubblicamente che si attende una multa per la frode sul Libor. La stanno mettendo a punto le authority britannica e americana e molto probabilmente e non arriverà solo a Rbs. In fila c'è anche Hsbc il cui ruolo è già emerso nelle prime liti giudiziarie avviate negli Usa. Entrambe le banche sperano in un po' più di clemenza rispetto alla mano usata dai regolatori con Barclays.
L'istituto allora guidato da Bob Diamond ha pagato 453 milioni di dollari, multa che non ha precedenti. In realtà non è pensabile che Fsa usi logiche differenti per i diversi protagonisti dello scandalo nonostante Barclays sia sempre stata indicata come la banca più coinvolta nel caso. Oltre a Bob Diamond, lo ricordiamo, s'è dimesso anche il direttore generale Jerry del Missier considerato l'uomo che diede l'ok alla falsificazione dei dati sui tassi interbancari. Un'accusa dalla quale si è sempre difeso sostenendo di aver malamente interpretato le parole di Paul Tucker, vice governatore della Banca d'Inghilterra.
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