Rcs ha chiuso il primo semestre dell'anno con ricavi consolidati pari a 799,9 milioni (-10,5% rispetto allo stesso periodo del 2011 al netto della cessione di Dada.net) e con una perdita di 427 milioni di euro, contro il rosso di 19,5 milioni dello scorso anno. A pesare sui conti sono state soprattutto le svalutazioni di attività immateriali per 305,4 milioni di euro, legate soprattutto alla controllata spagnola Unidad Editorial. Le svalutazioni non hanno avuto impatti sulla posizione finanziaria netta, attesa in miglioramento nel 2012 per effetto della cessione di Flammarion, e che al 30 giugno segnava un indebitamento finanziario netto di 1.005,8 milioni contro i 938,2 milioni al 31 dicembre 2011.

Il gruppo ha visto crescere i ricavi da attività digitali (pari al 16% dei ricavi totali) «per effetto dei continui investimenti e focalizzazioni sui prodotti multimediali». Soffrono i ricavi pubblicitari, scesi a 332,8 milioni (-12,6% rispetto al pari periodo 2011), anche se «con performance migliori del mercato, sia in Italia sia in Spagna». Dalle azioni di efficientamento sono attesi 70 milioni di risparmi nel 2012, dopo i 255 milioni conseguiti nel 2011.

Il margine operativo lordo (ebitda) prima degli oneri e proventi non ricorrenti è stato positivo per 17,8 milioni, in calo rispetto ai 43,5 milioni nel primo semestre 2011.

Per l'esercizio 2012 si prevedono «ricavi ed ebitda in diminuzione» anche se il gruppo «continuerà nella difesa della propria redditività corrente attraverso interventi strutturali e il continuo ed incisivo proseguimento delle azioni di contenimento dei costi, sempre affiancate da investimenti e soprattutto da iniziative a supporto dello sviluppo delle attività multimediali e per la tutela ed il rafforzamento della qualità dei prodotti». L'attesa è per un risultato netto «in perdita» nonostante la «plusvalenza che si potrà realizzare con la cessione di Flammarion, dovendo scontare anche per il 2012 le significative svalutazioni di attivi immateriali».

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