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Questo articolo è stato pubblicato il 01 agosto 2012 alle ore 22:27.

NEW YORK – Wall Street ha mostrato poco entusiasmo per la promessa di nuovi interventi a sostegno dell'economia da parte della Federal Reserve. Gli indici hanno perso leggermente terreno, con il Dow Jones sceso dello 0,25%, lo S&P 500 dello 0,28% e il Nasdaq dello 0,66%, dopo che il vertice della Fed ha evitato di annunciare immediate iniziative di stimolo. La Banca centrale ha però sottolineato la debolezza della crescita, facendo apparire l'arrivo di nuove misure probabile nel prossimo futuro, forse in occasione della riunione del 12 e 13 settembre.
Ma l'alta tensione non è mancata sui mercati americani. Solo che a scatenarla non è stata l'attesa riunione della Banca centrale, bensì la nuova imprevista paura d'un flash crash. Lo spettro del flash crash - di algoritmi impazziti, di paralisi tecnologiche e trading ad alta frequenza fuori controllo - è tornato a a fare capolino ieri mattina. Per gli investitori è stato un brusco risveglio: un'improvvisa ondata di volatilità ha investito i primi minuti di scambi, influendando quasi 150 titoli quotati al Nyse e scaraventando senza ragione apparente numerose azioni verso oscillazioni superiori al 10 per cento. Non sono mancati neppure timori di irregolarità.
In seguito Knight Capital Group, uno dei colossi tra i gruppi di trading, ha ammesso un problema tecnico e di software nella divisione di market making e chiesto a broker e clienti di indirizzare altrove i loro ordini per l'esecuzione. Il titolo Knight ha perso oltre un terzo del suo valore. Il contagio sulle piattaforme elettroniche e sull'intero mercato aveva inoltre già fatto partire ingenti ordini di compravendita sui titoli più diversi, da Gm a Ge, da Berkshire Hathaway a Bank of America, da Dole Food a Goodyewar Tire & Rubber.
Gli exchange, nella confusione, hanno tuttavia cercato di reagire rapidamente: hanno avviato immediate analisi degli scambi su 148 titoli. Il Nyse ha cancellato scambi su almeno sei titoli e l'impatto su tutti i grandi indici è stato limitato. Anche perchè sono scattate le nuove norme adottate poprio dopo il "flash crash" del 6 maggio 2010, quando il Dow Jones perse e recuperò quasi mille punti nel giro di pochi minuti: in particolare vengono sospesi i titoli che subiscono variazioni superiori al 10% in cinque minuti.
Ma la nuova debacle ha anche ricordato la fragilità di borse sempre più interconnesse, veloci e hi-tech, e la necessità di restituire agli investitori fiducia nel corretto funzionamento delle piazze finanziarie. Solo nei mesi scorsi il Nasdaq aveva visto la propria reputazione macchiata da errori tecnici nel collocamento record di Facebook. Mentre sono di questi giorni gli scandali sulla manipolazione dei tassi di interesse, dal Libor alle obbligazioni municipali americane.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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