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Questo articolo è stato pubblicato il 10 agosto 2012 alle ore 06:42.
MILANO
Il Credito Valtellinese si affida ad Anima Sgr per il risparmio gestito. Il gruppo ieri ha firmato con Asset management holding, la società che controlla Anima Sgr, un accordo per il passaggio delle sue due fabbriche di prodotto, vale a dire Aperta Sgr e il 70% di LuxGest; l'operazione, è da 33 milioni: la metà verrà conferita cash a Creval, mentre l'altro 50% consentirà al gruppo presieduto da Giovanni De Censi di entrare in Amh – attraverso un aumento di capitale – con una quota del 2,8 per cento.
Il passaggio verrà perfezionato entro la fine dell'anno, e vedrà coinvolti i circa 3 miliardi di euro di patrimonio gestito facenti capo a Creval, che a sua volta potrà offrire alla propria clientela tutti i prodotti targati Anima, principale operatore indipendente del risparmio gestito in Italia (i soci sono Clessidra, Bpm e Mps); principali advisor sono stati Kpmg ed Ernst and Young.
«L'operazione ci consentirà di migliorare la nostra offerta, di entrare a far parte di un'alleanza significativa nel risparmio gestito e al tempo stesso di semplificare ulteriormente la nostra struttura», sottolinea l'ad di Creval, Miro Fiordi. In effetti la cessione delle due controllate settoriali si pone nel solco di un percorso che tra il 2011 e il 2012 ha visto il gruppo bancario dare corso a sette diverse fusioni, l'ultima delle quali – l'integrazione con il Credito Artigiano – è stata approvata dai soci nell'assemblea di metà giugno e si completerà il 10 settembre prossimo; tra i benefici dell'operazione condotta con Anima, il gruppo con sede a Sondrio potrà contare anche su 11 punti punti base sul proprio Core Tier 1.
Intanto ieri il Creval ha approvato la semestrale, che vede l'utile netto ridursi del 12,6% a 28,2 milioni su base annua su un margine d'interesse in calo del 6% a 236,8 milioni; conti alla mano, le criticità maggiori si sono riscontrate nel secondo trimestre, con una flessione del 29,1% del risultato operativo, sceso da 64 a 45 milioni. In compenso, fanno notare da Sondrio, cresce la solidità patrimoniale, con un core capital ratio che dal 7,3% di fine 2011 (e di marzo 2012) sale al 7,6 per cento. Tra gli altri dati positivi che emergono dalla semestrale, la crescita della base clienti: nell'ultimo anno ammonta a 23mila unità, e di queste 18mila sono arrivate nel corso del primo semestre di quest'anno. «Si è trattato di un semestre molto impegnativo – ha rimarcato Fiordi nel corso della call conference con gli analisti – ma siamo soddisfatti perché ci ha comunque consentito di procedere come previsto nel nostro riassetto».
Sempre del riassetto fa anche parte l'accordo raggiunto con i sindacati per la gestione dei 150 esuberi previsti dal piano di riorganizzazione interna: l'intesa prevede, in cambio, l'impegno del gruppo a confermare il 70% dei contratti a termine (altre 150 unità). La stretta vedrà coinvolto anche il vertice aziendale, con il presidente, i vice, l'ad e il condirettore generale che hanno deciso di ridursi del 20% la parte fissa del proprio stipendio a partire da settembre.
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