Le notizie in arrivo dal Vecchio Continente – la richiesta di aiuti di Valencia al Governo spagnolo, la fiducia delle aziende e dei consumatori europei al minimo dal 2009, l'incontro tra il primo ministro spagnolo Mariano Rajoy e il presidente francese Francois Hollande - hanno rotto il fragile equilibrio che nei giorni scorsi aveva tenuto Wall Street sopra la parità. A spingere i listini verso il basso (Dow Jones -0,81%, Nasdaq -1,05% a 3.048,71 punti e S&P -0,78% a 1.399,48) è stata però la pessima combinazione di dati macro poco convincenti (sotto le stime le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione, appena in linea con le previsioni redditi e spese personali) e incertezza in vista del simposio economico di Jackson Hole, dove prenderà domani la parola il presidente della Federal Reserve Ben Bernanke.

I trader sanno che devono tenere d'occhio l'evento: nel 2010 Bernanke aveva anticipato l'arrivo del secondo round di misure di quantitative easing e nel 2011 ha parlato della "operazione twist" (la vendita di titoli a breve scadenza accompagnata dall'acquisto di un pari ammontare di bond a lunga scadenza).

A pagare lo scotto peggiore sono state le blue chip, che hanno chiuso in ribasso di 106,77 punti a 13.000,71, dopo essere scese nel corso della seduta al di sotto della soglia psicologica dei 13.000 punti, ma non è andata bene neppure sullo S&P 500: tutti e dieci i settori del listino, che solo la settimana scorsa aveva toccato il massimo in quattro anni, hanno terminato in ribasso.

Da segnalare tra l'altro che S&P ha deciso di togliere dai 500 titoli quotati Sears Holdings (-7,92% alla chiusura), a partire da settembre: anche se le azioni sono cresciute del 68% quest'anno, il flottante è stato per un periodo prolungato ben al di sotto della soglia limite del 50 per cento. Sarà sostituito da LyondellBasell Industries (+3,80%), attualmente quotata al Nyse.

Tra i titoli del comparto Internet, in calo Angie's List (-5,48%) dopo il downgrade a "hold" di Canaccord Genuity, in rialzo la web radio Pandora (+14,29%), dopo le previsioni incoraggianti per il prossimo periodo (è atteso un risultato tra il pareggio e l'utile di un centesimo per azione, su un fatturato tra 115 e 118 milioni di dollari). In aumento Carlyle Group (+0,35%) sulla notizia dell'acquisizione per 4,9 miliardi di dollari di DuPont Performance Coatings, la divisone di DuPont (-0,72%) che si occupa di vernici da rivestimento.

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