SYDNEY
Le compagnie minerarie hanno messo un freno agli investimenti per la prima volta dallo scoppio della crisi economica e finanziaria internazionale. Le previsioni sono di ulteriori tagli a seguito dei recenti cali dei prezzi delle principali materie prime.
L'Australian Bureau of Statistics ha rivelato che, dopo aver registrato un record lo scorso marzo, le spese per le esplorazioni minerarie sono scese nel trimestre terminato a giugno di 53 milioni di dollari australiani (pari a 43 milioni di euro) a 1,02 miliardi (830 milioni di euro). Il declino, il primo dal giugno del 2009, è stato principalmente causato da un indebolimento delle attività negli Stati del Queensland e del Western Australia.
Il dato registra una situazione precedente alla caduta del 30% nei prezzi dei minerali ferrosi. E tra le commodity, nel trimestre terminato a giugno, i minerali ferrosi hanno registrato in controtendenza un salto in avanti del 25% a 336,2 milioni di dollari (273,8 milioni di euro). Con i prezzi di questa commodity oramai vicino ai minimi degli ultimi tre anni e sotto ai 90 dollari Usa a tonnellata, gli esperti si aspettano il congelamento di molti progetti di perforamento anche per l'iron ore.
Simon Bennison , chief executive dell'Association of Mining and Exploration Companies, ha affermato che le aziende con maggiori problemi di finanziamento sono quelle attive nel rame, nello zinco e nell'oro. Dopo lo scivolone nei prezzi, anche Bennison si attende difficoltà anche per i produttori di minerali ferrosi.
Insieme al calo nelle esplorazioni il trimestre terminato a giugno ha visto anche un declino nel numero dei metri perforati a 2,88 milioni. Il un report separato, la Reserve Bank australina ha annunciato un calo dell'indice dei prezzi delle commodity pari al 3 per cento lo scorso mese. La recente caduta dei prezzi ha aumentato i timori di un indebolimento dei profitti per le principali società minerarie australiane.
Secondo gli analisti di CommSec, nel caso in cui i prezzi restassero ai livelli attuali, i profitti di Bhp registreranno una contrazione del 23%, quelli di Rio del 41% e Fortescue Metals Group non registrerà alcun utile.
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