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Questo articolo è stato pubblicato il 06 settembre 2012 alle ore 10:54.

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SHANGHAI - Le proposte di Mario Draghi per condurre l'Europa fuori dalle secche del debito riportano un pizzico di buonumore sulle Borse asiatiche.

Oggi, mentre l'indice globale regionale tornava in positivo per la prima volta da una settimana a questa parte, quasi tutti i listini del Continente si sono mossi al rialzo. Timidi rialzi, per la verità, se non addirittura timidissimi (Tokyo ha archiviato la seduta pressoché invariata, mentre Hong Kong ha guadagnato lo 0,3%), ma il segnale di fiducia nei confronti del Vecchio Continente è importante.

«Per mesi la crisi debitoria europea e il conseguente crollo della domanda per i prodotti made in Asia hanno rappresentato il principale elemento d'incertezza per i listini del Far East. Ecco perché qualsiasi prospettiva di miglioramento della congiuntura europea viene salutata positivamente dalle Borse asiatiche» spiega un operatore, precisando di non attendersi particolari novità dalla riunione della Banca Centrale Europea in programma oggi.

In questo quadro, a beneficiare di più del ritorno del denaro sui listini asiatici sono state soprattutto le aziende manifatturiere esportatrici particolarmente esposte sui mercati europei.

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