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Questo articolo è stato pubblicato il 14 settembre 2012 alle ore 06:41.
Salvo sorprese, non ci sarà il processo al passato. Il consiglio Telecom Italia presieduto da Franco Bernabè, che si è riunito ieri a Venezia, ha preso atto della proposta di transazione, per 1,5 milioni, presentata dai legali dell'ex ad Riccardo Ruggiero in relazione alla vicenda delle carte Sim fasulle. Mentre sulle carte Sim il procedimento penale è ancora aperto (Ruggiero in particolare è imputato per l'ipotesi di ostacolo all'autorità di vigilanza), sulla vicenda dei dossier illegali della security guidata ai tempi da Giuliano Tavaroli la posizione dell'ex vice-presidente esecutivo Carlo Buora è stata invece archiviata sotto il profilo penale. Per Buora era già stata prospettata la via dell'accordo extra-giudiziale, ma la proposta esaminata ieri è raddoppiata a 1 milione rispetto ai 500mila euro di cui si era parlato.
Il consiglio ha deciso comunque di sottoporre all'assemblea del prossimo 18 ottobre l'approvazione dei due accordi, salvo, in caso di bocciatura o di voti contrari per oltre il 5% del capitale, proporre in subordine ai soci l'avvio di un'azione di responsabilità, disgiuntamente, nei confronti di entrambi. Levata di scudi dei piccoli azionisti contrari ai patteggiamenti, soprattutto con procedimenti penali in corso. L'Asati ha sottolineato in particolare come gli importi delle transazioni non compensino neppure le spese legali sostenute da Telecom, che ammonterebbero a quasi 10 milioni.
Il board ha anche provveduto alla nomina di Piergiorgio Peluso quale dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari. Peluso, dg di FonSai nella fase in cui la compagnia dei Ligresti era stata di fatto "commissariata" dalle banche, entro fine mese assumerà la responsabilità della direzione amministrazione, finanza e controllo, subentrando ad Andrea Mangoni, già nominato direttore generale per le attività in Sud America.
Nel corso della riunione del board il presidente Bernabè avrebbe fatto inoltre brevemente il punto sullo stato dei contatti in corso con la Cdp per l'ipotesi di scorporo della rete, rinviando al prossimo cda per gli ulteriori aggiornamenti. Le trattative dovrebbero entrare a breve in fase tecnica, vertendo, come primo punto, sulla valutazione dell'asset. Deutsche Bank, l'advisor scelto da Cdp, ha già tenuto sul tema pre-meeting in attesa di fissare un primo incontro con la controparte. Non è chiaro se anche Telecom si doterà di un advisor o se schiererà, per il nodo delicato della valutazione della rete che già aveva fatto saltare i negoziati con il fondo F2i di Vito Gamberale, le sue risorse tecniche interne.
Telecom intanto ha approfittato della distensione di mercato, seguita all'annuncio della Bce sull'acquisto illimitato di bond a breve nell'eurozona e della decisione della Corte Costituzionale tedesca che ha sbloccato l'impasse sul fondo salvastati, per emettere un prestito obbligazionario a costi nettamente inferiori alle ultime operazioni di rifinanziamento. Il bond a cinque anni è stato infatti collocato a un rendimento del 4,57%. E lo spread sul tasso midswap, inizialmente ipotizzato a 375 punti base, è poi stato ristretto a 355 a fronte della forte domanda. Rispetto al milione da collocare, dopo mezzora i book – lead manager Ing, Natixis e Mitsubishi – erano già a quota 2,5 miliardi e l'operazione si è chiusa infine con 5,5 miliardi di richieste. Francia, Germania e Uk hanno fatto oltre la metà, l'Italia ha contato per il 19%. Quest'anno in tutto Telecom ha effettuato operazioni sul mercato per 2,5 miliardi al costo medio del 5,1% per una durata media superiore ai cinque anni. Le precedenti emissioni di metà giugno erano state collocate con uno spread di 378 punti base e rendimento del 4,8% la tranche triennale, con uno spread di 473 bp e un rendimento del 6,2% la tranche a sei anni e mezzo. Complessivamente il costo medio del debito per Telecom si è abbassato al 5,3% rispetto al 5,4% di fine giugno: con l'operazione di ieri sono coperte le scadenze fino a inizio 2014 e inoltre ci sono 7 miliardi di linee di credito attivabili.
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