La difficile congiuntura italiana e le conseguenze del terremoto in Emilia pesano sui conti di Bper. Nel primo semestre l'utile netto consolidato del gruppo è sceso del 19,6% rispetto a un anno prima, a 77,2 milioni. Un valore che tuttavia non considera – visto che ancora mancano i dettagli sulle modalità di calcolo – il credito d'imposta della deducibilità dell'Irap relativo al costo del lavoro dall'imponibile Ires per i periodi dal 2007 al 2011, stimabile in 30,4 milioni: al netto di questo valore, l'utile netto consolidato pro-forma ammonterebbe a 107,6 milioni di euro, +12% sul primo semestre 2011.

Migliora l'utile netto della capogruppo, che cresce del 3,3% (a 82,8 milioni) e del 35,8% secondo i dati pro-forma. I risultati del gruppo evidenziano comunque un andamento positivo dei ricavi della gestione caratteristica, che sale dell'1,9%. Tiene il margine di interesse (+1%) e crescono in maniera significativa le commissioni nette, in aumento del 3,7% anno su anno. In flessione invece il risultato di gestione: -8,2% a 789 milioni. Colpa soprattutto, come detto, della crisi economica che sta colpendo in particolare l'economia italiana e, in misura più contenuta, degli effetti provocati dal sisma in Emilia del maggio scorso.

La conseguenza è stato un forte incremento delle rettifiche sui crediti, che sulla base di una valutazione «particolarmente conservativa», si legge in una nota della banca, sono salite a 295 milioni, con un balzo del 63% sull'anno precedente. Buona invece la performance sul fronte del contenimento dei costi operativi, scesi del 2,4%, a 629,8 milioni. Il cost income ratio cala così al 58,1% dal 62% del primo semestre 2011. Sul fronte societario, il gruppo ieri ha cooptato Elisabetta Gualandri nel Cda del gruppo. Docente, e sindaco effettivo di Banca d'Italia (ruolo da cui si dimetterà), Gualandri sostituisce l'uscente Minozzi.

©RIPRODUZIONE RISERVATA