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Questo articolo è stato pubblicato il 24 settembre 2012 alle ore 08:25.

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Chiusura in territorio negativo per Wall Street. Il Dow Jones perde lo 0,14% a 13.560,85 punti, il Nasdaq cede lo 0,60% a 3.160,78 punti mentre lo S&P 500 lascia sul terreno lo 0,21% a 1.457,09 punti.

Chiusura in rosso per le Borse europee, con il FTSE MIB di Milano che conclude a -0,78%. Tra gli altri indici, quello di Madrid accusa le flessioni più consistenti, seguito da Parigi. In rosso anche Francoforte, Londra e Wall Street (indici in tempo reale). Le Borse sono state deluse dall'indice tedesco Ifo, risultato inferiore alle attese, che è sceso in settembre per il quinto mese consecutivo e ha raggiunto i più bassi livelli da 2 anni e mezzo. L'indice è diminuito in settembre a 101,4 punti da 102,3 ad agosto e contro attese di 102,7.

andamento titoli

Spread in rialzo
È in rialzo in apertura di settimana il differenziale tra i titoli di stato italiani e quelli tedeschi a 10 anni viaggia in area 350 punti, contro i 345 della chiusura di venerdì. Il rendimento è al 5,1%.

Euro debole
Anche l'euro sta perdendo quota, rispetto ai rialzi dei giorni scorsi. Ora è scambiato sulla soglia di 1,29 dollari.

A Piazza Affari male Mediaset
A Milano, tra i titoli principali pesanti perdite per Mediaset, che lascia sul terreno quasi il 5%. Ribassi superiori al 3% per Ubi Banca e Mps sul report di Credit Suisse che assegna una valutazione underperform sulle due banche. In leggero rialzo Fiat dopo l'incontro di sabato tra i vertici del Lingotto e Monti. Fuori dal paniere principale Rcs Mediagroup guadagna circa l'1%.

Pesano i timori per Grecia e Spagna
A pesare sulle Borse europee anche i timori legati alla crisi del debito, in particolare di Grecia e Spagna. Nel fine settimana Merkel e Hollande hanno ribadito l'asse franco-tedesco ma hanno manifestato opinioni distanti sull'unione bancaria europea.

Tokyo in calo
La Borsa di Tokyo ha chiuso la seduta di lunedì segnando un calo dello 0,45% a causa di un balzo di vigore dello yen, considerato dannoso per i maggiori gruppi esportatori. Alla chiusura l'indice Nikkei 225 dei maggiori valori ha ceduto 40,71 punti a 9.069,29 punti. L'indice più ampio Topix ha perso lo 0,36% a 753,68 punti. L'attività é risultata estremamente debole, con 1,41 miliardi di titoli scambiati.

Il mercato nipponico sconta anche la debolezza dei titoli delle società più legate alla Cina, le cui attività potrebbero essere colpite dalla crisi delle relazioni tra i due Paesi, innescata dalle rivendicazioni sulla sovranità delle isole Senkaku/Diaoyu.

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