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Questo articolo è stato pubblicato il 16 ottobre 2012 alle ore 06:43.

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ROMA. La Cassa depositi e prestiti è pronta ad aprire a privati il capitale di Cdp Reti, la società veicolo attraverso la quale ha formalizzato l'acquisizione - annunciata ieri - del 30% del capitale di Snam spa.
L'annuncio è contenuto nel comunicato sul closing dell'operazione che ha visto la cassa versare all'Eni un corrispettivo di 1,759 miliardi di euro, pari al 50% del controvalore dell'operazione (pari a 3,517 miliardi) mentre il resto verrà pagato in due tranche successive, il 31 dicembre 2012 e il 31 maggio 2013.

Con l'annuncio di ieri la Cassa si rivolge a investitori che fossero interessati a rilevare quote di minoranza di Cdp Reti: l'obiettivo, in particolare, sono fondi specialisti o fondi infrastrutturali, sia italiani che esteri, interessati a condividere il sostegno finanziario del business di Snam. Il motivo della decisione di aprire il capitale di Cdp Reti e di non intervenire direttamente sulla società è abbastanza evidente: se la Cassa cedesse quote rispetto al 30% appena acquisito esporrebbe la società a un rischio scalata.

Altra cosa, invece, è l'operazione cui sta lavorando Eni e che, in verità, era destinata a prendere forma proprio dopo il closing della compravendita con Cdp. Secondo quanto rilanciato nei giorni scorsi da alcune agenzie - e non smentito dagli interessati - il cane a sei zampe, d'intesa con la Cassa, starebbe trattando con alcuni fondi sovrani di Paesi asiatici e mediorientali, come Singapore, Qatar e Abu-Dhabi, per l'ingresso o il loro rafforzamento nel capitale di Snam. L'operazione dovrebbe prendere forma con la cessione del 20,23% del capitale di Snam che l'Eni deve cedere entro settembre 2013.

Tornando all'operazione annunciata ieri, questa è stata formalizzata dopo la risposta al quesito posto alla Consob a proposito dell'eventuale necessità da parte della Cdp di lanciare un'Opa totalitaria su Snam qualora avesse superato il 30% del capitale. Le due controparti avevano cominciato a lavorare su un'ipotesi di trasferimento del 30% meno un'azione, proprio in attesa della risposta. Nel frattempo Consob ha chiarito che non si trattava di un cambio di controllo dal punto di vista della tutela delle minoranza, perchè sempre all'azionista ministero dell'Economia quel 30% resta riconducibile. Cdp Reti ha così proceduto a rilevale mille azioni Snam portando la partecipazione finale poco sopra il 30 per cento.

Sempre ieri la Cassa ha provveduto a nominare i nuovi amministratori dopo l'uscita dei tre consiglieri espressi da Eni, ovvero Salvatore Sardo, Alessandro Bernini e Massimo Mantovani. Presidente è stato nominato Lorenzo Bini Smaghi, già presidente di Snam Rete gas, mentre entrano in consiglio di amministrazione Roberta Mafalda, responsabile degli affari legali e societari di Cdp e Andrea Novelli, responsabile della pianificazione e controllo.

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