Le Poste degli Stati Uniti non se la passano bene. Anzi, hanno conti allarmanti. Nel mese di settembre la Us Postal Service ha superato i 15 miliardi di indebitamento con il Tesoro, superando il limite più alto della storia del gruppo. Il 30 giugno ha chiesto altri prestiti per 2,4 miliardi chiudendo il trimestre con una perdita operativa di 5,2 miliardi. La società fa sapere che ha in cassa 1,4 miliardi di liquidità sufficienti per il pagamento degli indennizzi ai lavoratori. Allo stato attuale i costi operativi sono coperti dalla vendita di francobolli.

«Essere al limite è una situazione grave perché la nostra liquidità limitata non ci dà la flessibilità operativa» ha spiegato il portavoce David Partenheimer.

Il fatturato dovrebbe aumentare nei prossimi mesi in concomitanza con l'avvio della stagione delle vacanze, quando l'agenzia spera di tornare un po' a respirare. Intanto il numero uno della compagnia, Patrick R. Donahoe, ha esortato il Congresso ad approvare quanto prima una legge per regolarizzare il quadro finanziario dell'agenzia che in questo momento fa fatica a coprire i costi di gestione.

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