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Questo articolo è stato pubblicato il 24 ottobre 2012 alle ore 07:20.

Investire nella carestia. O, più in generale, trarre profitto dalla crescita della domanda per prodotti alimentari e fonti di energia in arrivo sia dai mercati emergenti, dove la popolazione è in crescita, sia da quelli occidentali colpiti da siccità e raccolti inferiori alle aspettative. In tempo di crisi, banche e società di gestione sono alla ricerca di nuovi temi di investimento, e il settore alimentare potrebbe essere tra i più profittevoli, come dimostra il rendimento dell'8,1% dall'inizio del 2012 del Baring Global Agriculture Fund, fondo gestito dalla casa inglese Baring Asset Management.

Il settore dell'agricoltura è uno dei principali temi di investimento che sta conquistando i mercati anglosassoni. James Govan, co-manager del fondo di Baring, spiega che i driver della performance positiva vanno cercati nella crescita della popolazione mondiale e in un aumento del consumo di carne e pesce che a loro volta dovrebbe incrementare la domanda per le derrate alimentari anche nei paesi sviluppati.

Baring aggiunge infatti che la stima delle Nazioni Unite di una popolazione mondiale di 9 miliardi nel 2050 (in confronto ai 7 attuali) richiederà investimenti significativi nel settore agricolo, sia per l'acquisto di terreni che sul fronte della tecnologia.

Per trasformare questo trend in profitto, Govan investe in aziende produttrici di macchinari agricoli, fertilizzanti, protezione del raccolto, oltre che gruppi industriali che si occupano della trasformazione delle materie prime in alimenti completi, come l'azienda brasiliana Bunge. Questo vuol dire avere una significativa esposizione alle economie del Sud America e dell'Asia.

A livello globale, il fascino del settore agricolo, quando si parla di investimenti, è in crescita anche data la continua carestia della regione centrale degli Stati Uniti, come spiega Bank of America Merrill Lynch, «una delle maggiori sfide per l'industria alimentare globale». Diversi anni di carestia nel cuore agricolo americano hanno infatti creato nuove opportunità di investimento, spiega la banca, che ha introdotto il codice identificativo "MLEIARID" per identificare i titoli più liquidi in questo settore.

Rientrano nell'analisi della banca soprattutto gruppi fornitori di acqua, fertilizzanti e energia rinnovabile. Sarbjit Nahal, analista di Bank of America, spiega che l'attuale stato di siccità pone una sfida inedita per le economie nazionali e globali. Le opportunità di investimento più interessanti sono offerte dalle materie prime, perché i produttori agricoli si preparano a raccogliere nuovi incentivi per rafforzare il business. Ancora, investimenti saranno diretti al settore assicurativo, in quanto le perdite causate dalla carestia sono quantificate secondo Nahal in un range tra 1 e 3 miliardi di dollari.

Tutte le principali case di investimento si sono dunque attrezzate con fondi specializzati per investire nel settore agricolo, molti dei quali aperti anche agli investitori italiani. Tra i principali ci sono Allianz, Amundi, BlackRock, Deutsche Bank, Julius Baer e Pictet. In crescita anche l'offerta di Exchange Traded Funds, fondi indicizzati le cui quote sono negoziate in Borsa in tempo reale come azioni, collegati all'andamento di indici del settore agricolo. (C.Al.)

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