MILANO
Intesa Sanpaolo sta «valutando l'opportunità» di anticipare l'assemblea di rinnovo del vertice rispetto alle assise di bilancio. Lo ha confermato ieri Giovanni Bazoli, presidente del consiglio di sorveglianza, la cui composizione sarà aggiornata direttamente dagli azionisti. E proprio queste nomine, ha sottolineato ieri il professore bresciano, è bene non vengano risucchiate nell'«ingorgo politico» che si creerà in primavera: con le elezioni parlamentari e - prevedibilmente - con il voto anticipato alla Regione Lombardia. Un passaggio che si annuncia rilevante nel ridisegnare il radicamento politico-sociale delle grandi Fondazioni del Nord - a cominciare da Cariplo, Compagnia San Paolo e Fondazione Cassa Padova-Rovigo - che formano il nocciolo duro di Intesa Sanpaolo. Senza dimenticare gli umori che circondano l'Ente Cassa Firenze - basato nella città di Matteo Renzi - oppure la Carisbo, fondazione del capoluogo emiliano.
I vertici dei cinque enti (che per prassi escludono incontri bilaterali) si sono ritrovati l'altroieri al direttivo Acri. «Non sarebbe la cosa migliore per la nostra banca tenere l'assemblea in una fase di intasamento di date», ha detto ieri Bazoli in margine a una presentazione delle Gallerie di Piazza della Scala, nuova destinazione museale della storica sede Comit. Intesa Sanpaolo ha in agenda lunedì un'assemblea straordinaria per il varo delle modifiche statutarie che daranno più spazio ai manager nel consiglio di gestione attualmente presieduto da Andrea Beltratti (mandato giudicato «positivo» ieri dal presidente della Cariplo, Giuseppe Guzzetti)
Sulla propria riconferma - trent'anni dopo la sua ascesa al vertice del Nuovo Banco Ambrosiano - Bazoli è stato compassato: «Quando me lo chiederanno valuterò». Il presidente non è più tornato a polemizzare sul tema della «rottamazione degli anziani» come aveva fatto domenica a Padova, in una lectio sulla cultura della longevità presso la Fondazione Opera Immacolata Concezione di Padova. Ad ascoltare il professore - che ha parlato assieme all'ex amministratore delegato di Intesa, Corrado Passera, oggi ministro - c'era Antonio Finotti, presidente della Fondazione CariParo, che esprime uno dei due vicepresidenti della banca.
Dalla Cariplo, intanto, sono in partenza le prime lettere di richiesta di designazione per la Ccb a 40 in scadenza il 30 aprile. Entro il 31 dicembre arriveranno le terne dal Comune di Milano, da 13 Province e dalla Regione Lombardia. Seguiranno poi le indicazioni delle Camere di commercio e di 6 soggetti identificati della società civile, oltre a 7 da parte di organizzazioni del terzo settore e infine 7 cooptazioni di personalità eminenti. A fine marzo il parterre è atteso al completamento, in modo da rinnovare il presidente ed eleggere il consiglio d'amministrazione.
Si stringono i tempi dei rinnovi anche a Torino (vedi anche Il Sole 24 Ore del 23 ottobre). Negli ultimi giorni sta maturando un avvicendamento senza scosse del vertice della Fondazione Crt, grande azionista di UniCredit. Prima di Natale il presidente Andrea Comba, in carica dal 1996, potrebbe cedere la guida dell'ente al notaio Antonio Maria Marocco. Era circolato anche il nome dell'economista Gian Maria Gros-Pietro - consigliere della Compagnia San Paolo, il quale resta invece en reserve per un rinnovo concordato del consiglio di gestione di Intesa Sanpaolo, dopo le scintille di tre anni fa tra Milano e Torino.
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