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Questo articolo è stato pubblicato il 05 novembre 2012 alle ore 23:11.

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Giornata in altalena per Wall Street, che solo nel finale ha trovato il passo giusto per chiudere in rialzo. L'economia, nonostante il dato Ism servizi poco convincente, è passata in secondo piano, con l'attenzione concentrata sul voto di domani. L'America è chiamata a scegliere il prossimo presidente, confermando Barack Obama o preferendo lo sfidante repubblicano Mitt Romney.

Secondo gli economisti, in realtà, gli Stati Uniti dovrebbero andare incontro a tempi migliori indipendentemente da chi sarà eletto: i dati macroeconomici più recenti danno segnali abbastanza incoraggianti, soprattutto sul fronte immobiliare e dei consumi. "Il dato è tratto per una ripresa molto più solida", ha detto Mark Zandi, capo economista di Moody's Analytics, secondo cui il Pil crescerà quest'anno e il prossimo del 2% circa prima di raddoppiare attorno al 4% nel 2014 e 2015.

A fine seduta, dopo continue oscillazioni attorno alla parità, il Dow Jones ha recuperato solo in parte le perdite di venerdì, quando aveva registrato le perdite peggiori dal 23 ottobre scorso e chiuso in ribasso per la seconda settimana di fila. Oggi le blue chip hanno guadagnato lo 0,15% a 13.122,51 punti, il Nasdaq è cresciuto dello 0,59% a 2.999,66 punti, mentre lo S&P ha acquistato lo 0,22% a 1.417,25 punti. Una seduta quieta dunque, con scambi contenuti: "il mercato sta cercando di determinare le possibili reazioni politiche, in base a chi sarà eletto, nessuno per ora si sbilancia", ha detto Doug Cote, capo analista di mercato di Ing Investment Management.

Tra i tecnologici, da segnalare il buon aumento di Apple (+1,39%, dopo le altalene della giornata). Il colosso di Cupertino ha venduto 3 milioni di iPad nel weekend di debutto del Mini e dell'iPad di quarta generazione: "E' stato un nuovo record e abbiamo praticamente esaurito gli iPad Mini, Apple sta lavorando duramente per costruirne più velocemente per fare fronte all'incredibile domanda", ha detto l'amministratore delegato Tim Cook.

Bene anche Netflix (+1,74%), dopo che il consiglio di amministrazione ha adottato il piano dei diritti degli azionisti per evitare Opa ostili. In calo invece Gm (-0,85%), che ha annullato i guadagni della mattinata sostenuti dal fatto che il colosso di Detroit si è assicurato una linea di credito da 11 miliardi di dollari. In aumento Stifel Financial (+2,07%), che ha rilevato Kbw (+7,18%) per 575 milioni di dollari in contanti e azioni, mentre è colata a picco Time Warner Cable (-6,38%), dopo che i profitti netti del terzo trimestre sono cresciuti molto, ma quelli operativi hanno deluso le stime degli analisti.

Uno sguardo agli altri mercati: il petrolio, che venerdì aveva ceduto il 3%, ha terminato in rialzo di 79 centesimi a 85,65 dollari al barile (anche in questo caso seduta di scambi contenuti, nell'attesa dell'esito del voto di domani), mentre l'oro ha chiuso in rialzo, ma fermandosi al di sotto di quota 1.700 dollari (+8 dollari a 1.683,20 dollari l'oncia). In rialzo invece il biglietto verde, con l'euro che ha chiuso al di sotto di quota 1,28 dollari per la prima volta dall'11 settembre scorso (l'euro è sceso a 1,2791 dollari). In aumento infine i titoli di stato, con i rendimenti decennali scesi all'1,68% e i trentennali in ribasso al 2,87 per cento.

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