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Questo articolo è stato pubblicato il 20 novembre 2012 alle ore 17:48.

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Avvio di settimana a passo rapido per Wall Street, che ha chiuso ai massimi di seduta e con i guadagni giornalieri più sostenuti in un mese. Un accordo per evitare il "fiscal cliff" negli Stati Uniti ancora non c'è, ma tra gli intermediari l'ottimismo è palpabile: Casa Bianca e Congresso troveranno un accordo, poco probabile che lascino scattare a gennaio tagli automatici della spesa e aumenti delle tasse che rischierebbero di fare sprofondare il Paese in una nuova recessione.

Secondo Fitch Ratings il precipizio fiscale potrebbe provocare una riduzione del 2% del prodotto interno lordo a una crescita dello 0,4%. Inoltre, come ha segnalato l'agenzia di rating in un rapporto sull'impatto del fiscal cliff sul settore dei trasporti, il tasso di disoccupazione potrà salire fino al 10%. Ma gli investitori scommettono sul fatto che uno scenario di questo genere non si verificherà e sarà trovato almeno un accordo tampone per dare tempo alle parti di procedere con il negoziato.

Così il Dow Jones ha guadagnato l'1,65%, oltre 200 punti, il rialzo maggiore dallo scorso 13 settembre. Tra le blue chip, che hanno finito in aumento trainate da Bank of America (+4,06%) e Hewlett-Packard (+3,5%), l'unica che ha rischiato di chiudere in calo è stata Intel (+0,30% dopo le operazioni di compensazione). I trader si sono mostrati scettici sul futuro della società tecnologica, dopo che l'amministratore delegato Paul Otellini ha annunciato che a maggio lascerà il proprio incarico. Ancora non si sa il nome del successore, ma il Cda ha fatto sapere che prenderà in considerazione opzioni interne ed esterne.

In rally anche gli altri listini, con lo S&P che ha guadagnato l'1,99% a 1.386,89 punti, con rialzi sostenuti in tutti i comparti, e il Nasdaq che è salito del 2,21% a 2.916,07 punti. Tra i tecnologici a passo rapidissimo Apple (+7,21% a 565,73 dollari per azione), che cerca di ritrovare il passo giusto dopo i ribassi delle sedute precedenti. Il colosso di Cupertino, che attualmente ha una capitalizzazione di 532,18 miliardi di dollari, è comunque del 20% al di sotto del massimo storico toccato lo scorso 21 settembre a 705,07 dollari.

Bene a Wall Street anche Cnh Global, dopo che Fiat Industrial ha presentato l'offerta definitiva per l'acquisizione della società americana. La proposta è del 25,6% più alta rispetto al valore implicito di quella iniziale e prevede il pagamento di un dividendo straordinario di 10 dollari per azione. Il titolo di Cnh ha finito in rialzo del 2,95% a 45,74 dollari, ma nel durante saliva più del 5% a un massimo di 47,69 dollari.

Uno sguardo agli altri mercati: il petrolio ha terminato in rialzo del 2,7% a 89,28 dollari al barile sulla scia dei timori di un allargamento del conflitto tra israeliani e palestinesi, mentre l'oro ha guadagnato l'1,1% a 1.734 dollari l'oncia. Sul fronte valutario, da segnalare il ribasso del biglietto verde nei confronti della moneta unica (l'euro è salito a 1,2814 dollari, ai massimi in due mesi). In calo invece i titoli di stato, con i rendimenti decennali saliti all'1,614% e i trentennali in aumento al 2,75 per cento.

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