Giornata in altalena ieri per Wall Street, dove i guadagni della mattinata alimentati dal buon dato sull'avvio di nuovi cantieri sono stati annullati non appena il presidente della Federal Reserve Ben Bernanke ha nominato il "fiscal cliff": senza un accordo, ha detto dall'Economic Club di New York, il rischio di una nuova recessione è dietro l'angolo e la Banca centrale non avrebbe gli strumenti per limitare i danni. Serve dunque un accordo in tempi rapidi, un'intesa che metterebbe il 2013 sulla via di una buona ripresa.

I listini, partiti in rialzo e poi scivolati in territorio negativo, hanno finito sostanzialmente inchiodati sulla parità. Il Dow Jones ha ceduto lo 0,06% a 12.788,51 punti, il Nasdaq ha guadagnato lo 0,02% e lo S&P è cresciuto dello 0,07%.

Tra i tecnologici, giornata da dimenticare per Intel (-3,64%) e soprattutto per Hewlett-Packard (-11,95%, dopo essere arrivato a cedere più del 13%). Il colosso informatico americano ha chiuso il quarto trimestre in rosso e ha registrato oneri per 8,8 miliardi di dollari collegati a "gravi inesattezze" di Autonomy, società rilevata l'anno scorso. Le azioni valgono ora 11,71 dollari, meno della metà rispetto al massimo delle ultime 52 settimane, fissato a 30 dollari per azione.

Incerto l'andamento di Pfizer (+0,545) ed Elan Corporation (-0,10), dopo che i colossi farmaceutici sono stati loro malgrado coinvolti in un'indagine per insider trading. Steven Cohen, fondatore di Sac Capital Advisors, uno degli hedge fund più potenti di Wall Street, è stato implicato dai procuratori federali americani nelle indagini per uno schema di insider trading da 276 milioni di dollari. Dalla documentazione presentata emerge che Mathew Martoma, gestore di portafoglio di Cr Intrinsic Investors, controllata di Sac Capital, avrebbe acquistato e venduto titoli di Elan e Wyeth basandosi su informazioni confidenziali sui test clinici condotti congiuntamente dalle due società farmaceutiche.

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