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Questo articolo è stato pubblicato il 26 novembre 2012 alle ore 15:00.

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Una possibile inaspettato rimbalzo dell'economia italiana nel 2013, nonostante la fase recessiva dell'intera zona euro, che potrebbe avere doppiato la boa del punto più basso del ciclo negativo. Jim O'Neill, economista e presidente di Goldman Sachs Asset Management, noto per aver coniato nel 2001 l'espressione Bric, l'acronimo che indica i paesi emergenti Brasile, Russia, India e Cina, considera l'Italia una potenziale «sopresa» positiva per l'anno che si sta per aprire.

In un report pubblicato dalla banca americana che include i principali trend macroeconomici e di investimento fino al 2014, O'Neill offre spunti positivi sull'Italia, economia che nasconde il proprio potenziale proprio nel sentimento negativo che la ha circondata dall'inizio della crisi del debito sovrano, anche a causa della vicinanza non solo geografica con Grecia e Spagna. «In termini di crescita, anche se la recessione nel Paese continua, gli indicatori che utilizziamo suggeriscono che l'economia abbia toccato il fondo del ciclo, e che sia pronta a ripartire», ha spiegato l'economista.

I rischi collegati allo scenario nella periferia della zona euro ovviamente restano. In particolare quello relativo all'implementazione delle riforme strutturali decise a livello centrale. L'Italia resta inoltre l'unico paese nella regione dell'Europa del Sud dove il costo del lavoro relativo non è calato, e proprio il pacchetto lavoro messo a punto dal Governo tecnico (da ultimo con l'accordo sulla produttività, non firmato dalla sola Cgil) è un elemento chiave per il riavvio del motore economico. Al confronto, altri paesi della regione hanno già investito nella competitività del mercato del lavoro, e si trovano in una buona posizione per far ripartire la crescita a partire dal prossimo anno.

Un'altra sfida è rappresentata dalla composizione del tessuto industriale italiano, costitutito per il 94,6% da piccole e medie imprese che lamentano difficoltà nell'accesso al credito. Tra agosto e settembre, le banche italiane hanno ridotto la loro esposizione ai prestiti nei confronti di organizzazioni non finanziarie per circa 14 miliardi.

In effetti, ha aggiunto Goldman Sachs, serve ancora tempo per riattivare il mercato del credito e per ristabilire un equilibrio di lungo termine. A fronte di questi rischi, per il 2013 la big bank di Wall Street prevede una buona performance del mercato azionario italiano in seguito a un aumento dell'appetito per il rischio da parte degli investitori. L'Italia è citata tra i mercati più interessanti insieme a Cina, Russia e Brasile.

La possibile "sopresa" italiana si inserisce in un contesto di maggiore ottimismo per l'Unione Europea dove, spiega O'Neill, il rischio di uno scenario estremo si è ridotto. Merito è soprattutto delle iniziative prese dalla Banca Centrale guidata da Mario Draghi, oltre che del successo dell'implementazione di riforme di austerity nei paesi a rischio, Italia inclusa.

A livello globale infine, Goldman Sachs ha rivisto al rialzo le prospettive di crescita globali, prevedendo una ripresa nella crescita reale seppure a un tasso molto moderato. Le previsioni di O'Neill parlano di una crescita del 3,6%, di poco superiore al tasso di consenso pari a 3,5%. L'ottimismo resta cauto soprattutto sullo scenario per la Cina, dove, spiega la banca, serve ancora tempo per un vero e proprio "rimbalzo" dell'economia. Positivo è invece l'outlook per gli Stati Uniti, e di conseguenza per il dollaro, e per gli altri paesi Bric, Cina esclusa.

Sul fronte dei mercati emergenti, infine, O'Neill si dichiara invece pronto a scommettere su Messico e Turchia. (Chiara Albanese, Investment Europe)

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