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Questo articolo è stato pubblicato il 27 novembre 2012 alle ore 12:09.

Dopo molti mesi di peggioramenti l'Ocse ha leggermente ritoccato in meglio le previsioni sull'economia dell'Italia, avvertendo comunque che è atteso un proseguimento della recessione nel breve termine. Ora sul 2012 l'ente parigino stima una contrazione del Pil del 2,3 per cento, cui seguirà un meno 0,2 per cento sull'insieme del 2013. Ma nel corso del 2013 è atteso un «ritorno alla crescita» e sul 2014 l'Ocse si attende un più 0,8 per cento del Pil.
«L'Italia può avere bisogno di misure supplementari»
Nonostante questo l'Italia potrebbe aver bisogno di «misure supplementari» sui conti pubblici per centrare i suoi obiettivi di risanamento. Ora sul 2012 l'Ocse si attende un deficit-Pil italiano al 3 per cento, a fronte dell'1,7 per cento previsto sei mesi fa, mentre sul 2013 è atteso un 2,9 per cento e sul 2014 una risalita al 3,4 per cento, di nuovo al di sopra della soglia Maastricht. Sul debito pubblico è previsto un continuo ampliamento, al 127 per cento del Pil quest'anno, dal 119,8 per cento del 2011, e poi al 129,6 per cento nel 2013 e al 131,4 per cento nel 2014.
Grilli: ritengo non sia necessaria una nuova manovra
«Ritengo non lo sia. Se hanno messo dei condizionali dovrei guardare con attenzione quello che dicono». Così il ministro dell'Economia, Vittorio Grilli, ha risposto ai giornalisti che a margine del nono "Annual Economia e Finanza" del Sole 24 Ore gli hanno chiesto un commento sulle affermazioni dell'Ocse per il quale é necessaria una nuova stretta dei conti pubblici in Italia nel 2014.
Consumi mai così in calo
Sul fronte dei consumi, sottolinea l'ente parigino, le misure di austerità varate dal governo Monti hanno causato il maggior calo registrato in Italia dal secondo conflitto mondiale. «Il consolidamento fiscale, pari quest'anno a quasi il 3%, ha indebolito la domanda interna, e i consumi privati sono scesi al tasso maggiore dalla Seconda Guerra Mondiale», afferma l'organizzazione di Parigi, mentre il tasso di disoccupazione in Italia, stimato al 10,6% nel 2012, é destinato a salire all'11,4% nel 2013 e all'11,8% nel 2014.
«Il prossimo governo prosegua sulla strada di Monti»
Le riforme varate dal governo Monti, in particolare quella del mercato del lavoro, secondo l'Ocse riusciranno comunque a sollevare l'Italia da una decade di stagnazione economica e l'esecutivo che gli succederà «dovrà proseguire sulla stessa linea di riforme strutturali e consolidamento fiscale». «Una marcia indietro danneggerebbe sia la fiducia dei mercati che la crescita», conclude l'ente parigino.
Eurozona in crescita nel 2014
L'area euro tornerà alla crescita solo nel 2014, con un'espansione dell'1,3 per cento, secondo le nuove previsioni dell'Ocse, riviste al ribasso rispetto all'outlook pubblicato lo scorso maggio. Le nuove stime vedono l'economia dell'unione monetaria in calo dello 0,4% quest'anno e dello 0,1% nel 2013. L'economia mondiale, prevede ancora l'ente parigino, crescerà del 2,9% nel 2012 e del 3,4% l'anno successivo. Si tratta di una netta revisione al ribasso rispetto alle stime precedenti, che calcolavano una crescita del 3,4% nel 2012 e del 4,2% nel 2013.
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