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Questo articolo è stato pubblicato il 04 dicembre 2012 alle ore 12:07.

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L'immagine di un esercito schierato pronto a sparare milioni di dollari può forse aiutare a rendere l'idea. Quell'esercito è composto dalle banche centrali di Australia, Canada, Europa e Stati Uniti, che dalla scorsa notte hanno iniziato a immettere nuova liquidità nel sistema finanziario con l'intento di foraggiare una ripresa economica che ancora non c'è.

Il primo "cannone" è arrivato nella notte dalla Reserve bank of Australia (Rba) che ha tagliato i tassi di 25 punti base portandoli al 3 per cento. Si tratta del livello più basso dal 1960. Con questa mossa espansiva l'Australia prova a ripartire.

Fari puntati nel pomeriggio in Canada quando è attesa la decisione della banca centrale. Gli analisti si aspettano una sforbiciata rispetto all'attuale tasso dell'1 per cento.

Dopo 48 ore tocca alla Bank of England e alla Banca centrale europea. La prima dovrebbe mantenere i tassi stabili allo 0,5% e aumentare il piano di acquisto asset di altri 25 miliardi di sterline. Più incisive potrebbero essere le misure per l'istituto di Francoforte». Il direttivo guidato da Mario Draghi si riunirà per definire la politica monetaria, come di consueto ogni primo giovedì del mese. «Il pessimo quadro macro e il rallentamento dell'inflazione negli ultimi mesi aprono a un taglio dei tassi di interesse al nuovo minimo storico dello 0,5% (-25 punti base, ndr), che potrebbe avvenire già giovedì prossimo e al massimo entro febbraio», spiegano gli analisti di Ig. «Draghi potrebbe poi portare i tassi sui depositi in negativo dallo 0% attuale e questo per cercare di mettere in circolazione i fondi overnight che puntualmente rimangono parcheggiati presso la Bce. Difficile pensare a ulteriori misure di liquidità diretta visti gli scarsi successi arrivati dalle Ltro».

Superata la festa dell'Immacolata toccherà alla Federal Reserve degli Stati Uniti aggiornare la politica monetaria. Questo mese va a termine l'operazione twist (vendita di titoli a breve e acquisto di titoli a lunga scadenza con l'obiettivo di riscadenziare parte del debito), rinnovata già a giugno scorso. Secondo gli esperti di Ig ci potrebbe anche essere un potenziamento del terzo quantitative easing, annunciato a settembre, che pare avere esaurito la sua forza propulsiva. «Non ci aspettiamo un rinnovo dell'operazione twist, piuttosto la Fed deciderà di iniettare una parte di liquidità aggiuntiva al qe3 stabilito a settembre che prevede per ora 40 miliardi di dollari mensili».

twitter.com/vitolops

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