Le case d'asta italiane (Plus24 ha raccolto i dati di 14 società) hanno saputo resistere alla contrazione dei consumi e alla riduzione della liquidità aggiudicando oltre 117,7 milioni di grazie all'ingresso nel mercato italiano di moltissimi compratori esteri e anche all'introduzione di categorie diverse: dal design agli orologi, dai gioielli all'arte asiatica. Ma, a sostenere in termini di fatturato il mercato sono stati gli incanti di arte moderna e contemporanea che hanno fatto registrare i top lot da milioni di euro, da Alberto Burri a Yves Klein, da Lucio Fontana a Enrico Castellani. Ma anche l'antico per diverse case d'asta ha rappresentato un settore ricco di risultati.

Il 2012 è stato un anno molto difficile
Tutti i responsabili delle case d'asta concordano nel ritenere questo un anno molto difficile, nel quale i collezionisti con disponibilità economiche hanno richiesto l'oggetto o l'opera particolare puntando su qualità, provenienza e stato di conservazione. Molti gli acquirenti d'oltralpe, soprattutto svizzeri, tedeschi e belgi. La percentuale di venduto non ha mai superato il 70%, salvo rare eccezioni, mentre talvolta è scesa sotto il 40%. Anche i prezzi medi sono calati, mentre le commissioni d'asta richieste agli acquirenti talvolta sono salite (Meeting Art), tuttavia nella maggior parte dei casi sono rimaste stabili. Su Plus24 abbiamo raccolto e posto a confronto tutti i dati di aggiudicato di 14 case d'aste presenti sul territorio mettendo a confronto anche i settori a maggior fatturato. Le case d'asta straniere hanno ridotto il numero di aste italiane, aumentato i private sale e la collaborazione con le aste nelle sedi estere.

Sul sito arteconomy24 diamo la parola ai responsabili delle case d'asta.

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