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Questo articolo è stato pubblicato il 29 dicembre 2012 alle ore 09:48.

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Chi l'avrebbe mai detto che nell'anno del debutto in Borsa di Facebook, l'emblema della nuova internet dei social media, il titolo tecnologico più caldo dell'anno sarebbe risultata una vecchia conoscenza della prima internet come Aol, dopo dodici mesi generalmente positivi per i titoli tecnologici in generale.

Reduce dal fallimento della fusione con Time Warner, il matrimonio tra provider internet e contenuti celebrato come il modello per la rete del nuovo secolo, Aol si è ripresentata dimagrita dopo il reverse merger dal gruppo editoriale, ma più forte che mai raddoppiando di valore nel corso dei dodici mesi dell'anno che si sta chiudendo.

L'acquisizione dell'Huffington Post ha permesso di portare traffico e utenti unici alla piattaforma di contenuti del gruppo americano che ha visto migliorare la redditività con uno sfoltimento delle spese, al ritorno alla crescita degli abbonamenti e all'espansione dei ricavi pubblicitari per la prima volta negli ultimi tre anni, grazie anche alla partnership con Google nell'advertising. Insomma la fine di una convivenza tra due culture che non si erano mai integrate e la messa a punto di una strategia sostenibile sono state premiate dai mercati con il titolo che, dopo essere crollato da 23 a 15 dollari nel 2011, è raddoppiato fino attorno a quota 30 dollari, risultando il migliore tra i titoli tech a maggior capitalizzazione.

D'altra parte è stato un anno generalmente tonico per i titoli tecnologici con il Nasdaq che ha recuperato il 15,3% nel corso dell'anno, con un performance doppia rispetto all'indice Dow Jones. Bisogna però escludere le grandi Ipo tecnologiche dell'anno che sono state piuttosto pesanti nel complesso, in seguito ad Ipo che hanno portato in eredità strascichi di polemiche e di cause giudiziarie. A partire da Facebook, il cui valore era risultato gonfiato in fase di Ipo: il titolo rimane comunque il "migliore tra i peggiori" dei grandi debutti, chiudendo l'anno in flessione del 30% rispetto al prezzo di collocamento (38 dollari), attestandosi a 26 dollari dopo aver toccato un minimo di 17,73. Peggio è andata a Zynga, il produttore dei giochi per Facebook tra cui il blockbuster Farmville, che ha lasciato sul terreno il 75%, e il sito di couponing Groupon, colpito il primo dalla forte dipendenza da Facebook e da una ristretta fascia di utenti e il secondo da problemi contabili e dall'operatività in un settore con basse barriere all'ingresso.

A sorprendere è invece la corsa continua del social network professionale Linkedin che ha guadagnato l'80% dalla sua quotazione a metà 2011, sostenuto da una redditività che si fonda solo per un quarto sulla pubblicità, fonte per sua natura volatile in tempi di crisi. Decisamente positivo anche il titolo di eBay, in rialzo del 66% nell'anno, grazie alla forza del sistema di pagamenti online di PayPal, ancora oggi la divisione a più alta crescita del gruppo che sta investendo pesantemente sulla tecnologia mobile. Chiude l'anno in terreno positivo pure Amazon (+42%), il colosso delle vendite online che continua nella sua trasformazione verso un gruppo composito e che promette sorprese anche per il 2013. Rialzo più contenuto per Google, che si ferma a un rialzo di poco inferiore al 10%, mentre meglio ha fatto Apple che chiude il suo primo anno senza Steve Jobs con un guadagno del 26%. Confermandosi comuqnue il titolo a maggior capitalizzazione di Wall Street con un valoreo di 481 miliardi di dollari.

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