Nonostante la rilevanza del fenomeno, il Cicr (Comitato per il credito e il risparmio) con delibera del 19/7/2005 ha rimosso per le cooperative i precedenti obblighi di trasparenza informativa e contrattuale, introdotti nel 1994 per le operazioni di raccolta presso soci.

Più di recente la Banca d'Italia ha avuto modo di precisare (prot. 85399 del 30/1/2012) che l'eventuale ripristino della norma sulla trasparenza è di competenza del ministero dell'Economia e delle finanze. Ogni cooperativa, quindi, è libera di adempiere gli obblighi informativi con le modalità che ritiene più opportune.

Nelle Coop, di norma, ciò avviene mediante la messa a disposizione dei soci prestatori, presso l'apposito ufficio presente in ogni punto vendita, dello statuto sociale, del regolamento del prestito e del foglio informativo analitico (redatto secondo lo schema in precedenza imposto da Bankitalia).

Anche le variazioni contrattuali sono comunicate ai soci nello stesso modo, non essendo previsto l'obbligo di una comunicazione personale. In ogni caso, l'informazione deve essere tempestiva e, specialmente per le variazioni dei tassi, anticipata al fine di consentire a ogni socio prestatore di esercitare i propri diritti, compreso quello di recesso.

Non si capisce per quali motivi le Coop, che pure si dichiarano trasparenti e socialmente responsabili, oltre che attente a favorire in qualsiasi modo soci e clienti, non si decidano a pubblicare sui loro siti internet, in modo facilmente recuperabile, tutta la documentazione relativa al prestito sociale, compreso l'archivio storico dei fogli informativi.

Lo stesso discorso vale, soprattutto, per i bilanci civilistici (d'esercizio e consolidati, e relative serie storiche), considerato l'interesse a potervi accedere con facilità, non solo dei soci ma di tutti gli stakeholders. Infatti, sui siti internet delle nove grandi sorelle solamente per tre di esse (Coop Adriatica, Nordest e Estense) è stato possibile recuperare il fascicolo completo del bilancio civilistico.

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