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Questo articolo è stato pubblicato il 07 gennaio 2013 alle ore 16:35.
Dopo i passi avanti del fine settimana, é imminente l'accordo tra le autorità di regolamentazione americane e 14 banche, tra cui anche Jp Morgan Chase, Bank of America, Citigroup e Wells Fargo, sulle accuse di violazioni commesse dagli istituti nelle procedure di foreclosure tra il 2009 e il 2010, all'apice della crisi finanziaria. Decine di migliaia di famiglie avevano denunciato irregolarità e chiesto la revisione della documentazione relativa alle pratiche sul pignoramento di immobili a seguito del mancato rimborso delle rate dei mutui.
Secondo il Wall Street Journal, l'intesa da circa 10 miliardi di dollari potrebbe essere annunciata già oggi, dopo che la Federal Reserve ha fatto marcia indietro sulla richiesta di rimborsi di 300 milioni di dollari più alti rispetto a quanto ipotizzato in precedenza. Secondo indiscrezioni, l'accordo prevede un rimborso di almeno 250 dollari ai 4,4 milioni di persone che hanno ricevuto notifica di foreclosure e somme più alte per le 495.000 persone che avevano chiesto una revisione delle procedure.
L'intesa chiude il processo di revisione avviato nel 2011, quando la Federal Reserve e l'Office of the Comptroller of the Currency (Occ) avevano rilevato «gravi punti deboli» nelle procedure seguite dalle 14 società, che avevano acconsentito a riesaminare la documentazione relativa ai pignoramenti per appurare eventuali scorrettezze.
Accordo tra Bank of America e Fannie Mae sui mutui
C'è l'accordo tra Bank of America e Fannie Mae nell'ambito della causa intentata dal colosso dei mutui contro la banca di Charlotte, North Carolina, per irregolarità commesse nell'erogazione di prestiti da parte di Countrywide Financial (una controllata di BofA) e da Bank of America National Association tra il 2000 e il 2008.
In base all'accordo Bank of America pagherà a Fannie Mae 3,6 miliardi di dollari in contanti e riacquisterà un portafoglio da 6,75 miliardi di dollari su circa 30mila mutui residenziali. Il colosso bancario Usa intende coprire i pagamenti per complessivi 10,35 miliardi di dollari utilizzando riserve di capitale esistenti e ulteriori accantonamenti per 2,5 miliardi.
Lo scorso ottobre il governo federale aveva accusato Bank of America di aver danneggiato i contribuenti americani dando a Fannie Mae e Freddie Mac un'immagine distorta circa la qualità dei mutui venduti ai due giganti del settore.
Complessivamente, dice la banca, «l'accordo inciderà per 2,7 miliardi di dollari sull'utile del quarto trimestre al lordo delle tasse», ma la trimestrale sarà comunque «modestamente positiva». Con questo accordo BofA si lascia alla spalle la class action più ingombrante e pericolosa tra quelle intentate in seguito alla crisi dei mutui.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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