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Questo articolo è stato pubblicato il 07 gennaio 2013 alle ore 12:01.
L'ultima modifica è del 24 ottobre 2013 alle ore 18:00.

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Corre in Borsa Immsi mentre si scalda l'aria intorno ad Alitalia. Il titolo della società che fa capo a Roberto Colaninno di Alitalia guadagna il 17% a 0,58 euro scommettendo sulla possibile cessione delle quote della compagnia aerea a partire dal 12 gennaio, quando scadrà il vincolo di lock up. Il balzo del titolo è alle indiscrezioni relative all'interesse di Air France per il restante 75% di Alitalia, di cui Immsi possiede il 7,1 per cento.

Ma il gruppo franco-olandese Air France-Klm (che attualmente detiene il 25% di Alitalia) non ha iniziato «alcuna negoziazione» per l'acquisto di «tutte o parte» delle azioni di Alitalia detenute dai soci italiani. Lo afferma un portavoce della società, citato dall'agenzia France Presse. Anche Immsi, su richiesta della Consob, ha confermato in serata le dichiarazioni della compagnia francese smentendo l'esistenza di trattative in corso aventi in oggetto la cessione della propria partecipazione.

andamento titoli

Nelle ultime ore erano circolate indiscrezioni secondo cui Air France avrebbe già messo a punto un'offerta che darebbe ai privati il 20% in più di quanto speso nel 2008. Sul fronte italiano, invece, si starebbe studiando la possibilità di aggregare le quote.

Immsi nel 2008 aveva pagato il 7,1% di Alitalia 80 milioni di euro. Per Equita, che individua per il titolo Immsi un target price a 0,56 euro (al momento tratta a 0,58euro), «un'eventuale monetizzazione (anche senza premio) sarebbe una notizia positiva perché sbloccherebbe l'investimento, ridurrebbe il rischio di dover procedere a una ricapitalizzazione di Alitalia e ridurrebbe il livello di debito». Mediobanca sottolinea che la vendita di Alitalia sarebbe positiva, poiché incrementerebbe il Nav della compagnia, visto che «al momento Immsi tratta a uno sconto del 66% rispetto al Nav (net asset value)».

La posizione di Monti
Sul futuro di Alitalia «non ci sono posizioni astratte e dogmatiche». Lo ha affermato Mario Monti, ospite di SkyTg24, a proposito della possibilità che la compagnia aerea italiana finisca nelle mani di Air France. Il leader di Scelta Civica, e premier uscente, ha ricordato l'operazione conclusa recentemente grazie alla quale «Avio è intervenuta General Electrics con impegni molto seri sul mantenimento dell'italianità del polo spaziale».

Ad ogni modo, ha aggiunto, «bisogna vedere quali alternative e quali sono le prospettive economico-finanziarie di Alitalia». Monti ha concluso sottolineando di non voler «improvvisare una risposta» anche perché quello della compagnia di bandiera è «uno dei rarissimi problemi non emersi nei 13 mesi al Governo».

La posizione di Berlusconi
«Su Alitalia rifarei la stessa scelta. Il nostro Paese non può non avere una propria compagnia di bandiera. Se Alitalia fosse caduta nelle mani di Air France, conosco bene i francesi, tanti turisti sarebbero finiti a visitare i castelli della Loira invece che nelle nostre città d'arte», ha affermato invece Silvio Berlusconi.

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