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Questo articolo è stato pubblicato il 15 gennaio 2013 alle ore 22:35.

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New York – Nessun entusiasmo a Wall Street per l'annuncio di Facebook, che dopo aver tenuto per giorni il mercato in nervosa attesa ha sollevato il sipario su un mini-motore di ricerca interno al social network. Anzi, la prima innovazione dal debutto in Borsa dello scorso maggio è stata accolta con decisa freddezza dagli investitori: il titolo è calato dello 2,74 per cento. L'indice Nasdaq, ricco di titoli tecnologici, è a sua volta scivolato dello 0,22 per cento.

Megli hanno fatto gli altri grandi indici. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,2% e lo Standard & Poor's 500 lo 0,11 per cento. Se sono stati frenati dalle preoccupazioni sul debito federale, hanno ricevuto aiuto da dati economici positivi sulle vendite al dettaglio, aumentate dello 0,5% in dicembre, che hanno sostenuto in Borsa il comparto dei retailer.

Gli occhi erano però tutti puntati su Facebook. Ha svelato uno strumento battezzato Graph Search che dovrebbe permettere di organizzare i contenuti condivisi tra gli amici, a cominciare da fotografie, interessi e luoghi. In prospettiva Facebook di attende grandi sviluppi: sarà possibile effettuare ricerche sempre più mirate e anche far scattare il processo inverso, trovare "amici" sulla base di interessi specificati. Facebook verificherà anche la possibilità di monetizzare il nuovo servizio, generando entrate. Le ripercussioni di business sono però incerte. E nell'immediato chi si aspettava ambiziosi progetti di smartphone, piattaforme di commercio elettronico e veri e propri motori di ricerca in concorrenza con Google - tutte ipotesi in realtà considerate improbabili dagli analisti anche perchè troppo a ridosso del bilancio a fine mese - è rimasto deluso. L'effetto maggiore dell'annuncio in Borsa, più che far tremare Google, è stato quello di spedire in ribasso del 7% un titolo minore quale Yelp, società di recensioni online che teme adesso la concorrenza delle raccomandazioni degli amici cercate via Facebook.

Dall'inizio dell'anno il titolo Facebook rimane tuttavia in rialzo del 15%, sopra la soglia psicologica dei 30 dollari per azione, grazie a migliorate prospettive finanziarie che dovrebbero essere confermate dai prossimi dati trimestrali. Altri grandi titoli tecnologici hanno continuato a soffrire. Apple, su tutti, ha ceduto il 3,15% tornando sotto quota 500 dollari, a 485 dollari, tenuto sotto pressione dai dubbi sulla tenuta delle vendite di iPhone.

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