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Questo articolo è stato pubblicato il 16 gennaio 2013 alle ore 06:42.

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Un consiglio d'amministrazione durato ore e chiuso in tarda serata. Si trattava di stabilire l'onere della buonuscita (si parla di 25 milioni da dividere con il direttore commerciale Alberto Notari) per l'ad Giuseppe Gentile, l'ennesimo comandante di una compagnia la Meridiana Fly, che balla da anni sull'orlo del baratro.

Si doveva decidere se chiedere la via del concordato preventivo, la strada indicata da Gentile socio con il 26% della compagnia in virtù dell'apporto di Air Italy a Meridiana/Eurofly, o rilanciare con un aumento di capitale per salvare (ancora una volta) il vettore aereo sommerso da 146 milioni di debiti. Debiti, per la gran parte scaduti e per i quali sono stati chiesti i sequestri degli aerei nei giorni scorsi ed è stato revocata la licenza dall'Enac che ha poi provveduto a concedere solo una licenza provvisoria. Che significa che ogni mese Enac riverificherà la situazione patrimoniale del vettore per stabilire se ci sono le condizioni effetive per volare.

Alla fine ha vinto la linea del principe Aga Khan contraria al fallimento. Nonostante tutto. È proprio il caso di dirlo, dato che Meridiana corre ormai da anni sul filo del rasoio. Non sono serviti nè l'integrazione con Eurofly, nè quella recente con Air Italy a cambiare rotta al vettore che più di altri vive la crisi del trasporto aereo. Ora si tratta di capire quali saranno i passi per garantire continuità al gruppo. Con soli 7 milioni in cassa c'è un bisogno disperato di immettere denaro fresco nelle casse. Sull'entità non si hanno ancora dettagli ma la cifra non dovrebbe essere lontano dai 100 milioni di euro.

Del resto l'azionista di riferimento, il fondo Akfed che fa capo all'Aga Khan, ha provveduto negli ultimi sei anni a continue iniezioni di liquidità per svariate centinaia di milioni. Risorse bruciate di pari passo con l'andamento cronicamente in dissesto della compagnia che non ha mai chiuso in utile dal 2006. Basterà la nuova liquidità? Per tappare il buco sì. Ma non si sa per quanto tempo. Sta di fatto che l'ex ad e socio Gentili non aveva alcuna intenzione di mettere mano al portafoglio. Da qui il dissenso con l'Aga Khan e la fuoriuscita dalla società con la cessione di tutte le azioni della holding Air Italy a Meridiana spa. Nuovo ad è un fedelissimo del principe Aga Khan, Roberto Scaramella, aviator director del fondo Akfed.

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