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Questo articolo è stato pubblicato il 17 gennaio 2013 alle ore 06:41.

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STRASBURGO. Dal nostro inviato
Dopo mesi di difficili negoziati, il parlamento europeo ha approvato ieri qui a Strasburgo un atteso giro di vite nel delicatissimo settore delle agenzie di rating. L'obiettivo del nuovo regolamento è di limitare il rischio che la pubblicazione dei rapporti sulla solidità creditizia dei paesi possa provocare incertezze e tensioni sui mercati finanziari. In più di una occasione in questi ultimi anni, le agenzie di rating sono state accusate di avere peggiorato la crisi debitoria.
Il nuovo testo legislativo è stato approvato a larga maggioranza dell'assemblea parlamentare: 579 sì, 58 no, 60 astenuti. Relatore del documento è stato Leonardo Domenici, deputato del Partito democratico: «Le novità introdotte sono pienamente coerenti con l'ispirazione di fondo di questo provvedimento che è quella di favorire il rating interno, di avere una pluralità di voci affidabili e di mettere in discussione l'oligopolio che ha caratterizzato fino ad oggi l'offerta del rating».
La riforma prevede che le agenzie potranno pubblicare i propri rapporti sui debiti sovrani europei solo in tre periodi dell'anno, e comunque dopo la chiusura dei mercati europei. Il regolamento comunitario precisa che le agenzie di rating possano essere trascinate in tribunale ogni qualvolta c'è il sospetto di negligenza o dolo. Finora questa possibilità era prevista solo da alcuni ordinamenti nazionali, come ha fatto notare ieri il Commissario al mercato interno Michel Barnier.
Domenici aveva proposto il divieto del rating sovrano e la nascita di un'agenzia di rating europea indipendente (si veda Il Sole 24 Ore di martedì scorso). Idee che non hanno avuto successo, anche perché il Parlamento era diviso su ipotesi ritenute da molti troppo radicali. La stessa Commissione stima che la creazione di una agenzia di rating europea avrebbe un costo per la mano pubblica di 300-500 milioni di euro su un periodo di cinque anni. Ciò detto, l'esecutivo comunitario dovrà presentare entro il 2016 un rapporto su questa ipotesi.
«Il capitolo del nuovo regolamento che più influenzerà il nostro lavoro sarà quello che introduce controlli e limiti sui rating sovrani», ha detto a Bloomberg News Ian Linnell, un dirigente di Fitch Ratings. Nei fatti il tentativo del provvedimento europeo è di rendere le agenzie di rating più responsabili, introducendo maggiore concorrenza in un mercato che in questo momento è controllato al 90% da appena tre società, oltre a Fitch, Moody's e Standsrd & Poor's.
b.romano@ilsole24ore.com
© RIPRODUZIONE RISERVATA

I punti principali della riforma varata dall'Europarlamento
DATE PRESTABILITE
Rating non richiesti sul debito sovrano potranno essere pubblicati due o tre volte l'anno, in date stabilite in precedenza dalle stesse agenzie alla fine dell'anno precedente. La pubblicazione avverrà di venerdì, l'entità valutata dovrà essere avvisata almeno un giorno lavorativo prima (oggi c'é il vincolo delle 12 ore) EXPORT I nuovi mostri per le nostre vie
PIATTAFORMA UE
Per valutare meglio il rischio di credito della finanza strutturata, gli investitori avranno libero accesso a una «piattaforma europea dei rating» nella quale saranno inseriti tutti i rating emessi. Esma pubblicherà
sul sito web una pagina apposita per gli strumenti finanziari strutturati.
GIUDIZI POLITICI
Vietato il rilascio di dichiarazioni che annunciano la revisione di un determinato gruppo di Paesi «anche qualora siano corredate di relazioni sui singoli Paesi». Le agenzie devono divulgare gli elementi essenziali e «dovrebbero astenersi da qualsiasi raccomandazione diretta o esplicita sulle politiche delle entità sovrane».
RICORSI
Abbandonato il più radicale «rovesciamento dell'onere della prova», un'agenzia
potrà essere citata in giudizio nel caso in cui violasse
le regole Ue intenzionalmente o incorresse in una grande negligenza provocando
danni a un investitore
o a un emittente.
LIMITE AL POSSESSO
Un'agenzia dovrà astenersi dal pubblicare rating, o informare il pubblico sull'esistente conflitto d'interessi, nel caso in cui un socio, in possesso di almeno il 10% dei diritti di voto, abbia investito nel soggetto valutato. Viene impedito a qualsiasi persona di possedere più del 5% di diverse agenzie, salvo che queste non appartengano allo stesso gruppo.
MENO DIPENDENZA
Per ridurre l'eccessivo affidamento sui rating,
i deputati chiedono ai privati
di sviluppare al loro interno
le capacità per valutare
il rischio creditizio.
La Commissione europea dovrebbe inoltre considerare
la possibilità di sviluppare delle linee guida europee
ROTAZIONE
Un emittente di prodotti di finanza strutturata con asset ri-cartolarizzati sottostanti che paga per ottenere un rating dovrà passare a un'altra agenzia ogni quattro anni. Non solo: l'emittente di strumenti di finanza strutturata deve rivolgersi almeno a due agenzie diverse.
AGENZIA EUROPEA
Entro luglio 2016 la Commissione verificherà la situazione del settore. Per ora non nascerà una agenzia di rating europea pubblica. Ma viene lasciata aperta una porta: la Commissione valuterà la situazione e la possibilità di una valutazione del debito sovrano degli Stati membri da parte di un'agenzia di rating europea indipendente

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