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Questo articolo è stato pubblicato il 18 gennaio 2013 alle ore 10:56.

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NEW YORK - Sì, mi sono drogato. L'eco della confessione di Lance Armstrong, sugli schermi televisivi americani, riverbera ancora. Ma a essere agli inizi potrebbe essere soprattutto lo scandalo delle ramificazioni politiche e finanziarie del doping nel ciclismo e nello sport professionistico. A testimoniarlo è la saga di una banca d'investimento e il suo ruolo nella carriera di Armstrong e nell'insabbiamento dello scandalo, finiti sotto i riflettori nelle stesse ore della confessione.

Una banca guidata da un leggendario pioniere della finanza hi-tech: il 71enne Thomas Weisel, che a Silicon Valley ha la distinzione di esser stato l'uomo che ha portato Yahoo in Borsa. Pochi forse sanno che l'altra passione di Wiesel, ben più chiacchierata, è stata il ciclismo. Il Wall Street Journal ha rivelato che la finanziaria di Weisel, proprietaria negli anni incriminati della squadra capitanata da Armstrong, lo U.S. Postal Service team (USPS), aveva intessuto relazioni pericolose con le autorità mondiali dello sport: la Thomas Weisel Partners gestiva anche gli asset personali dell'allora responsabile dell'authority.

Non basta: emerge ora, da documentazione resa pubblica dal New York Daily News, che un ex atleta e compagno di squadra di Armstrong, Floyd Landis, ha accusato fin dal 2010 Weisel di essere stato del tutto al corrente del doping, anzi di averlo orchestrato e di aver ingannato ad arte lo sponsor, il servizio postale americano, tenendolo all'oscuro. L'esposto di Landis afferma che «i conflitti di interesse e le relazioni incrociate tra Usa Cycling, la Usa Cycling Foundation e Thomas Weisel hanno reso possibile per lo USPS Team portare avanti un programma di sistematico e vasto doping degli atleti».

La vasta influenza di Weisel sullo sport è stata documentata dal Journal attraverso decine di interviste. Il finanziere, stando in particolare alla testimonianza di un broker che era impegnato sui conti in questione, tra il 2001 e il 2004 ha gestito fondi personali di Hein Verbruggen, il capo della Unione Cyclist Internationale che in passato ha sempre negato rapporti di business con Weisel.

Weisel, laureato a Stanford in economia e con un master a Harvard, fondò inizialmente la Montgomery Securities, poi venduta a NationsBank per 1,3 miliardi, e in seguito diede vita alla sua società omonima specializzandosi nel sostegno all'hi-tech nell'area di San Francisco e prosperando nell'era dot-com. Dal 2010 la società è una controllata della Stifel Financial. Da giovane, però, Weisel era stato anche campione di pattinaggio su ghiaccio e il suo interesse nel business dello sport non venne mai meno. Fu presidente della federazione statunitense dello sci. E nel duemila, già con in mano il controllo della squadra di Armstrong, organizzò un vero e proprio salvataggio dell'intera Usa Cycling, la federazione ciclistica ufficiale americana, caduta in profonda crisi finanziaria.

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