L'euro continua la sua risalita nei confronti del franco svizzero, valuta rifugio per eccellenza. La moneta unica europea ha toccato nella notte tra giovedi e venerdi quota 1,25, come non accadeva da 20 mesi. Il corso dell'euro ha superato poco prima delle due questa soglia psicologica, toccando un livello mai raggiunto da quando la Banca nazionale svizzera (Bns), il 6 settembre 2011, ha introdotto unilateralmente una soglia minima di 1,20 franchi per proteggere la valuta elvetica da un rafforzamento considerato eccessivo per le esportazioni e l'economia svizzere.

Per tutto il 2012 l'euro è rimasto in pratica incollato alla barriera eretta dalla Bns a difesa dell'export e del turismo. La situazione è nettamente cambiata da circa una settimana. L'euro si è rafforzato sul dollaro ma anche, questa è la novità, sul franco svizzero. Il calo delle tensioni nell'Eurozona da una parte, con il rientro dell'allarme sugli spread dei titoli pubblici e la presenza forte della Banca centrale europea, la resistenza dall'altra parte della Banca nazionale svizzera, che ha tenuto duro nella difesa dell'1,20, anche a prezzo di ingenti di acquisti di euro che hanno allargato le sue riserve e cambiato i suoi conti. L'intreccio di questi due elementi ha favorito la risalita dell'euro sul franco.

La Bns, tra l'altro, ha annunciato che stima di aver conseguito per il 2012 un utile di almeno 6 miliardi di franchi. L'istituto elvetico di emissione ha attraversato momenti migliori dal punto di vista dei conti ma la notizia di un utile non secondario conferma che le tensioni attorno al rapporto euro/franco negli ultimi mesi sono gradualmente diminuite. Ora poi, in questo inizio di 2013, la risalita dell'euro si sta facendo più consistente.

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