Jean-Claude Juncker

Primo Eurogruppo dell'anno domani, l'ultimo per Jean-Claude Juncker, il 58enne premier lussemburghese che per otto anni ha presieduto le riunioni dei ministri delle Finanze dell'eurozona. Otto anni dei quali quasi la meta' spesi a cercare di arginare la crisi e scongiurare la disintegrazione dell'euro.

Salvo sorprese, Juncker - che a luglio, al termine del suo mandato, aveva accettato di restare altri sei mesi, in attesa di un accordo sul nome del suo successore - lascerà il posto all'olandese Jeroen Dijsselbloem, ministro delle Finanze del suo Paese da appena due mesi, ma considerato un abile mediatore.
«Il ministro olandese delle Finanze ha presentato la sua candidatura, che è una buona candidatura, e la decisione sarà presa lunedì», aveva assicurato Juncker venerdì, dopo aver ricevuto, nella sede del governo lussemburghese, Dijsselbloem, il quale nelle stesse ore incassava il via libera decisivo da parte della Germania.
Oltre che dalla successione di Juncker, l'agenda dell'Eurogruppo - il primo sotto presidenza irlandese e il primo da mesi al quale non partecipa il direttore generale dell'Fmi, Christine Lagarde, sarà dominata dal salvataggio di Cipro, anche se non sono previste decisioni.

Altro tema all'ordine del giorno quello delle modalità della ricapitalizzazione diretta delle banche da parte del Meccanismo europeo di stabilità (Esm), dopo il via libera a dicembre alla supervisione unica bancaria, ed in particolare la ricapitalizzazione retroattiva degli istituti in difficoltà prima dell'accordo. L'Eurogruppo sarà seguito martedì dall'Ecofin, durante il quale i ministri, tra l'altro, saranno a chiamati a votare per autorizzare la cooperazione rafforzata tra undici Paesi, tra cui l'Italia, sulla tassa sulle transazioni finanziarie

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