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Questo articolo è stato pubblicato il 24 gennaio 2013 alle ore 06:42.

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SYDNEY
Dopo un eccezionale inizio anno, con prezzi a livelli record, il futuro dei minerali di ferro torna a essere grigio. Secondo un'indagine Reuters, infatti, una crescita dell'offerta a livello globale, a causa dell'aumentato produzione dei big del settore, quali le australiane Bhp Billiton e Rio Tinto, nella seconda parte dell'anno dovrebbe oscurare la ripresa della domanda cinese. Risultato: i prezzi dovrebbero restare sotto i livelli di gennaio per almeno tutto il 2013.
Nonostante le fosche previsioni, Gina Rinehart (proprietaria di Hanckok Prospecting) ha sollecitato il nuovo boss di Rio Tinto, Sam Walsh, a portare avanti una serie di progetti comuni sull'iron ore, quali la joint-venture Hope Downs che include sei depositi di minerali ferrosi. La joint-venture ha prodotto 30 milioni di tonnellate di materiale nel 2012 con previsioni di raddoppio nel 2013.
Il rally mensile di gennaio ha visto i corsi dell'iron ore arrivare ai massimi degli ultimi 15 mesi, prima di perdere lo slancio. Secondo una media di 17 analisti, il minerale di ferro benchmark (62%) dovrebbe assestarsi sui 125 dollari a tonnellata quest'anno, un livello leggermente inferiore alla media di 128 dollari realizzatasi nel 2012.
Un aggressivo re-stock da parte dell'industria siderurgica cinese aveva alzato i prezzi fino a 158,50 dollari a tonnellata l'8 gennaio scorso, il livello più alto dall'ottobre 2011. Da allora i corsi sono calati di più dell'8%, e il prezzo dovrebbe rimanere stabile a causa di una contrazione dell'offerta fino a giugno, per poi calare di nuovo negli ultimi sei mesi del 2013.
Dopo anni in cui la domanda ha superato l'offerta, Goldman Sachs vede un surplus di 20 milioni di tonnellate quest'anno, una cifra che dovrebbe esplodere a 215 milioni di tonnellate nel 2016. Il poll degli analisti Reuters vede i prezzi per questa materia prima calare a 100 dollari alla tonnellata nel 2015. Prima che ciò accada, tuttavia, secondo Goldman Sachs, la più ottimista tra gli esperti interpellati, i produttori godranno ancora di un anno con ampi margini seguito da un 2014 di transizione. Le importazioni cinesi nel 2013 dovrebbero raggiungere la quantità record di 778 milioni di tonnellate quest'anno, in aumento del 5% sul 2012. La produzione di acciaio cinese è prevista a 749 tonnellate rispetto all'output di 716,5 tonnellate del 2012.
Quanto agli incrementi produttivi attesi, proprio ieri Bhp Billiton (il terzo maggior produttore al mondo del comparto alle spalle della brasiliana Vale e di Rio Tinto) ha annunciato per il secondo semestre dekll'esercizio 2012-13 nuovo volume da primato nelle estrazioni di minerale di ferro – +2% a 81,96 milioni di tonnellate – «registrando produzione e vendite record per il dodicesimo semestre consecutivo. Questo dato fa ritenere che sarà rispettato il target fissato per l'esercizio in corso (chiude il 30 giugno), pari a 183 milioni di tonnellate (+5%).
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