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Questo articolo è stato pubblicato il 30 gennaio 2013 alle ore 09:12.

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Quando si parla di una "matematica" speciale, nel valutare le aziende di internet, forse il nome di Amazon non salta all'occhio. Ma è certo che il colosso dell'e-commerce non viene valutato con misure tradizionali. La dimostrazione? Nel dopo mercato di martedì sera, dopo aver presentato un bilancio trimestrale a tutti gli effetti deludente, il titolo è stato premiato dagli investitori con un rialzo che ha raggiunto l'11 per cento.

Da un anno a questa parte ha guadagnato oltre il 30% in presenza di frenate nei consumi, anche online, e forti costi e investimenti che rendono la società a malapena in attivo nonostante il suo gigantesco fatturato trimestrale da oltre venti miliardi di dollari.

Il segreto di Amazon è in un'equazione che somma l'ottimismo di investitori e analisti sulle prospettive del gruppo all'attenzione riservata a cifre diverse da quelle generali di profitti netti e vendite, a utili operativi, margini di profitto e giro d'affari di segmenti considerati strategici. Questi due elementi, per ora, sostengono il titolo.

L'ottimismo è nella scommessa che gli investimenti di Amazon paghino in termini di conquista di quote d'un mercato in rapida espansione, il commercio elettronico che dovrebbe raddoppiare a mille miliardi globali entro il 2016. Amazon potrebbe per allora essersi aggiudicata quasi un quarto del mercato. In questo scenario viene valorizzata anzitutto la penetrazione in categorie considerate più redditizie, il meglio della top line: pur senza fornire dati esatti sulle vendite di e-book e di e-reader, il chief executive Jeff Bezon ha rivendicato una rapida marcia dei prodotti targati Kindle e diventati un business da miliardi di dollari, in crescita del 70% nel 2012. Amazon conta su altri business potenzialmente più redditizi e che si distaccano dalle normali vendite su internet, dal cloud computing al mercato online per altri rivenditori.

L'altro pilastro va cercato scavando nei profitti, alla scoperta di segni che Amazon sarà in grado di monetizzare sempre meglio la sua crescita. Segni quali gli utili operativi, che hanno battuto le attese salendo del 56% a 405 milioni di dollari nell'ultimo trimestre. I margini di profitto, messi sotto pressione dalle elevate spese di espansione, sono considerati ancor più un barometro della futura performance, dell'abilità di far fruttare gli investimenti. Nel quarto trimestre dell'anno scorso gli operating margins sono lievitati ai massimi degli ultimi tre anni in Nordamerica, passando al 5% dal 2,9%, anche se a livello globale sono rimasti fermi ad un modesto 1,9 per cento.

Se questi numeri, cari agli investitori schierati con Amazon, manterrano le promesse, resta però da verificare. L'azienda ha delineato un outlook debole per il trimestre in corso, senza escludere neppure una perdita operativa. E ha comunque chiuso il 2012 con una perdita annuale di 39 milioni su un fatturato lievitato del 27% a 61,09 miliardi. E con una performance trimestrale al di sotto delle attese: gli utili, in calo del 45% a 97 milioni, sono stati inferori a quelli ipotizzati dagli analisti, pari a 21 centesimi per azione rispetto a 27 o 28 centesimi. Il giro d'affari salito del 22% a 21,3 miliardi, è rimasto a sua volta sotto i 22,2 miliardi pronosticati. La matematica eccezionale di Amazon, in futuro, rischia di non poter sempre far quadrare i conti per gli investitori

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